Dopo lo straordinario successo dell’omonimo album d’esordio, uscito nel 2007, e del secondo disco “La vita è uno specchio” (2012), per i Ghost è tempo di “Guardare lontano” con il terzo album di inediti. Il nuovo progetto in studio, prodotto da Isola degli Artisti/Believe Digital, è costantemente e meritatamente ai vertici delle classifiche italiane da circa un mese e mezzo. I due fratelli romani Alex ed Enrico Magistri, attivi dal 1995 con quasi mille live alle spalle, ottengono così ulteriori conferme e vedono all’orizzonte nuovi, importanti traguardi da raggiungere. Sempre all’insegna del pop rock sporcato, con mestiere e intelligenza, di elettronica e di elementi r’n’b.
Il nuovo album dei Ghost rispecchia fedelmente l’adrenalina e la magia che fanno parte del DNA di questo duo di artisti. Le canzoni di “Guardare lontano” sono condite di emozioni e di energia (assolutamente positiva), e sono capaci di trasportare chi le ascolta in una dimensione parallela, talvolta ultraterrena. Immaginazione, sogno, senso di libertà, ricerca della verità, ottimismo. Ma anche desiderio, speranza, rivincita, lotta e passione. Sono tutti ingredienti essenziali della musica e dei testi prodotti dai Ghost, autori e interpreti di un album prezioso, innovativo e istintivo, di ampio respiro internazionale, eppure orgogliosamente cento per cento italiano.
La prima traccia del nuovo lavoro dei Ghost è “L’era del litigio (la tua radio suona)”, singolo che ha lanciato il progetto lo scorso gennaio: un segnale di speranza, un pezzo che prova a smuovere le coscienze e le menti umane.
Il messaggio custodito nella canzone è molto chiaro: occorre svegliarsi, riprendere in mano la propria vita, plasmare il proprio destino, impadronirsi dell’oggi per costruire un domani migliore. Spazio poi a “Movimento”, secondo brano del disco. Intro delicato, a tratti rilassante, fino all’esplosione di suoni e di parole anche molto pungenti e dirette. La vita va cambiata perché è giunto il momento di “preferire la dignità”. Con “Chiara”, invece, ci si inebria di passione e di poesia. La voce di Alex si fonde alle note romantiche del piano di Enrico, creando un gioco, delicato e affascinante, d’amore e di seduzione. All’improvviso ci si risveglia dal sogno con “La diva”, quarta canzone contenuta in “Guardare lontano”. Un pezzo rock e viscerale, provocatorio e graffiante grazie ai riff di chitarra e ai fiati che incombono con convinzione e maestosità.
I Ghost e l’amore, ancora una volta protagonisti di un brano. E’ “22” a stupire con la sua storia folle e avvolgente, con il suo sax che brucia di passione e arde accanto a una chitarra dal suono pressoché perfetto. I Ghost e l’elettronica, accoppiata vincente nella camaleontica “Il respiro di una estate” e nella malinconica e martellante “Un uomo solo”. Il nuovo album della band romana prosegue con le melodie colorate di “Parla di te”, pezzo che percorre infinte strade strumentali, tra solitudine e ricordi che sanguinano nell’anima.
“Meglio una brutta verità” o una bella bugia? Forse la prima opzione. Almeno stando a quanto cantano i Ghost nella nona traccia del disco, permeata di dance e di suoni ultra tech. “Sei l’apparenza che non ha una mente, sei la strada che non voglio seguire”, grida con forza il duo in questo pezzo dedicato alla lealtà. Basta bugie, stop alle illusioni. Via le maschere dal volto. Parola d’ordine: verità.
“Guardare lontano” si chiude con un vero e proprio inno alla vita: “Libero”. Libertà di essere, libertà di azione, libertà di decisione. Un volo coraggioso per raggiungere parole ed emozioni finora mai espresse. Passi decisi scanditi dal ritmo di chitarre e batteria, con i fiati a fungere da ali e da piedi con i quali proseguire il lungo cammino di scoperta di sé, di quel “fantasma” che vive in noi (Ghost, appunto), l’altra anima che ci guida, colei che tutto sa, tutto muove, tutto custodisce gelosamente.
Silvia Marchetti