“Il più grande polo creativo del Sud Italia”, così Il Corriere della Sera ha definito il Giffoni Film Festival che ieri ha chiuso in grande la sua 44^ edizione. Protagonisti sono stati ancora una volta gli ospiti, da Ornella Muti a Luca Argentero, da Paolo Conticini a Marco Palvetti di Gomorra, ma la giornata di chiusura è stata soprattutto il riconoscimento del successo di un format che non ha eguali nel mondo. “A noi del Mezzogiorno viene sempre riconosciuta una certa creatività, il nostro problema è che non siamo organizzati”, ha osservato il professor Domenico De Masi. “Voi del Giffoni, avete insegnato l’organizzazione a noi meridionali, creativi ma disorganizzati”. Per quanto riguarda il risultato finale, il primo premio del festival, votato dalla giuria +18, è andato al film coreano Hope, che racconta la storia vera di una bambina di otto anni che subisce una violenza.
In occasione della cerimonia di chiusura è arrivata anche una delle dive del cinema italiano, Ornella Muti, che ha colto l’occasione per bacchettare i produttori cinematografici nostrani. “Quello di oggi è un cinema traballante. Ora che sono più matura i ruoli che mi propongono sono sempre di meno, i produttori coraggiosi di una volta non ci sono più” si è sfogata la Muti. “Io sono stata fortunata, prima c’erano grandi autori, sceneggiatori e produttori. Lavorare con gente come Ferreri mi ha dato una marcia in più ma non è che non sia stata criticata per questo. Mentre oggi la figura del produttore è più vicina a quella del distributore che del creativo“. Anche il suo modo di approcciarsi a nuovi ruoli però è cambiato “Sono più selettiva, voglio essere orgogliosa di ciò che faccio. Sono del segno dei pesci e soffrirei se avessi dei dubbi nel rivedermi“. Vissuta in Francia per molto tempo, l’attrice romana ha anche osservato che “il cinema francese è diverso. In Francia le sale sono piene, In Italia la gente resta a casa a guardare le fiction“.
Dello stesso avviso è anche Luca Argentero. Donne in visibilio per lui che ha ammesso. “Al primo raggio di sole in Italia ci fiondiamo in spiaggia e le sale diventano deserte. E’ una questione di cultura. Perciò ho inventato Mediatube, una piattaforma digitale dove sarà possibile guardare in streaming le serie tv e i film che noi riteniamo migliori gratuitamente”, ha spiegato Argentero. “Si tratta di uno streaming legale poiché noi acquisteremo i diritti delle opere dai loro autori. Un’idea nuova e originale che credo non abbia uguali nel panorama internazionale”. L’attore piemontese ha appena finito di girare il nuovo film da regista di Edoardo Leo, che vedremo in autunno oltre che a Fratelli Unici, la pellicola che lo vedrà protagonista al fianco di Raoul Bova.
La giornata è stata poi conclusa dall’arrivo del giovane attore Marco Palvetti, 26 anni, alias il temibile boss Salvatore Conte di Gomorra – La serie. “Sono venuto la prima volta qui a 15 anni in veste di giurato. Chiesi il numero a Manlio (il conduttore del festival, n.d.r.) perché mi incuriosiva questo sistema. Amo il mio lavoro e il personaggio che interpreto in Gomorra mi ha dato tantissimo”.
Il festival più social del mondo, seguito da migliaia di ragazzi in fibrillazione per l’incontro con i loro idoli, ha chiuso i battenti con un bilancio straordinario. Un’edizione che il direttore, ideatore e fondatore Claudio Gubitosi ha definito indelebile. “Per i giurati è un giorno difficile, quello dei saluti. Giffoni è rimasta semplice pur viaggiando nel mondo. Tutto quello creato in questo festival a partire dal tema per arrivare al colore delle magliette è un’idea dei ragazzi. I giurati si sono divertiti ma sono stati anche scossi dalla visione di film duri perché Giffoni dice la verità. Se la società è brutta, la colpa non è dei film ma della società. Così nella loro valigia i ragazzi porteranno tanti dubbi che serviranno per farli crescere ma anche il ricordo della cordialità e della bellezza della nostra regione. Saluto i giovani giurati citando un film di Louis Malle: Arrivederci, ragazzi”, ha concluso Gubitosi.
Rosa Maiuccaro