Giornata europea delle lingue: una finestra sul mondo

Prorettore Università degli Studi di Napoli Giuseppe Cataldi
Prorettore Università degli Studi di Napoli Giuseppe Cataldi

Si svolta ieri la celebrazione della Giornata europea delle lingue nella città di Napoli con un incontro, organizzato dal Ceicc Servizio Cooperazione decentrata legalità e pace, in collaborazione con numerose associazioni che svolgono attività di accoglienza ed integrazione sociale sul territorio, che si è svolto presso la sede del rettorato dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” Palazzo du Mesnil di via Chiatamone. Ad introdurre l’evento, il saluto del Prorettore dell’Università Giuseppe Cataldi che ha sottolineato sia  l’entità e la solidità del  fruttuoso rapporto di interazione e cooperazione dell’Ateneo con il Ceicc, sia la fondamentale importanza della diversità linguistica nel mondo e la relativa necessità di tutelare e salvaguardare questa ricchezza.

Anche il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha inviato un messaggio da Pietrobrugo per ribadire che l’incontro tra le culture e le etnie deve essere un’occasione di scambio pacifico. Proprio il tema della pace è stato il file rouge di tutta la manifestazione che ha visto numerosi esponenti di tante realtà linguistiche alternarsi al microfono per leggere poesie e racconti di pace.

Benjiamin e Uzman

L’iniziativa, finalizzata alla sensibilizzazione del pubblico non solo al tema della diversità culturale e linguistica ma anche ad incoraggiare l’apprendimento delle lingue fuori e dentro il contesto scolastico, ha ottenuto un buon riscontro da parte di tutti coloro che vi hanno preso parte.

 Scrittura, pittura, parole, gesti, canzoni e suoni sono tutte testimonianze reali e concrete della forte eterogeneità di culture che provano a convivere in un contesto difficile per tutti.

Le poesie di Mahmud Darwish, Petru Carare, Pyatrus Brouka o ancora il racconto di Astrid Lindgren,  gli intermezzi musicali del coro senegalese, l’esibizione di Benjiamin e di Uzman a suon di djembè e i sorrisi spontanei di tutti rappresentano, quindi,  un vitale segno di speranza in un cammino disseminato di ostacoli.

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