Giovanni Caccamo: Ritornerò da te, la recensione

Con Ritornerò da te Giovanni Caccamo ha vinto per le Nuove Proposte il Festival di Sanremo 2015. Un profilo del giovane artista e la recensione della canzone.

E’ il nuovo pupillo di Caterina Caselli e di Sugar. Si chiama Giovanni Caccamo, siciliano doc, ha 24 anni, bellezza, talento, sensibilità, raffinatezza. La sua “Ritornerò da te” ha conquistato tutti, mettendo d’accordo per una volta pubblico e critica. La canzone, infatti, ha vinto il festival di Sanremo 2015, categoria Nuove Proposte, così come il Premio della Critica, battendo in scioltezza i favoritissimi Kutso. Un successo inaspettato? Assolutamente no. Caccamo ha alle spalle diversi anni di gavetta, tra apparizioni live (a 10 anni cantava già nel Coro dell’Antoniano di Bologna per Lo Zecchino d’Oro) e importanti collaborazioni. Tra queste spicca il nome di Franco Battiato, conterraneo e idolo di Giovanni.  Il Maestro è stato uno dei primi ad accorgersi e a scommettere sulla voce del giovane cantautore e musicista di Modica. Un “colpo di fulmine” artistico avvenuto nel 2012 (in spiaggia, durante una vacanza al mare!), che ha convinto Battiato a produrre per lui il brano “L’indifferenza” (il suo primo singolo) e a portarlo con sé in tour. Giovanni Caccamo si è reso protagonista anche di una serie di live molto speciali: il giovane, infatti, si è esibito in giro per l’Europa andando direttamente nelle case delle persone. Il suo “Live at home” ha avuto così tanto seguito da colpire molti volti noti dell’arte e dello spettacolo, tra cui Fiorello (che lo ha citato più volte nel suo programma, Edicola Fiore).

Giovanni Caccamo è un artista completo. E’ polistrumentista, compositore e autore, oltre che straordinario interprete e performer. Lo abbiamo potuto ammirare sul palco dell’Ariston durante la lunga settimana di kermesse, con un brano fresco e originale, frutto di un percorso di crescita personale e di studi approfonditi. C’è il suo zampino anche nel testo di “Adesso e qui (Nostalgico presente)”, pezzo che ha permesso alla collega Malika Ayane di agguantare il terzo posto tra i Campioni di Sanremo 2015.

Dietro lo sguardo timido e i modi di fare gentili e delicati di Giovanni Caccamo si nasconde però un leone coraggioso. E’ la voglia di fare musica a spronarlo e a dargli la forza di combattere per un sogno. E quel sogno, oggi, è finalmente realizzato, vincendo l’ambita statuetta dorata sanremese e il titolo di miglior giovane artista dell’anno.

Ritornerò da te” è una canzone che ammalia grazie alla profondità del testo e alla bellezza delle sonorità che la compongono. Un intreccio di melodie classiche e sperimentali, un vortice musicale in continuo fermento che coltiva e fa sbocciare emozioni diverse nello stesso istante. “Immagina di noi l’inverosimile, un posto surreale dove vivere e poi perdersi. Immagina che niente possa ucciderci…” canta Giovanni Caccamo nella sua “Ritornerò da te”. Il brano non parla d’amore, come potrebbe far pensare il testo. Non tratta l’innamoramento tra due persone, non descrive un rapporto “tira e molla” tra amanti. “Ritornerò da te” è un invito a prendersi cura soprattutto di se stessi. Meglio cedere al sano egoismo? Forse.

“Stasera sono qui. Sparirò alle mie continue indecisioni, distruggendo giorni eterni e disumani convinzioni di non morire mai…” promette Caccamo nella sua canzone. E difatti il senso di tutto il brano ruota attorno al rispettare la propria persona e a “tornare da se stessi” per comprendere dove si sta correndo e soprattutto per chi o per cosa. Giovanni ci fa capire che ogni tanto sarebbe bello scendere dalla giostra infernale della vita per ritagliarsi un po’ di tempo e uno spazio accogliente per la nostra anima, colmando le distanze che ci separano dal nostro cuore. La mente è spesso rapita da immagini dispersive e dalla moltitudine di responsabilità che la quotidianità ci impone, fin tanto che si arriva al punto di soffocare e di perdersi. Si smarrisce la via e ci si trova di fronte un bivio, indecisi sul da farsi e in forte imbarazzo sulla scelta da compiere: seguire ciò che si sente, dunque l’istinto, oppure lasciarsi convincere dal senso di dovere e dalla routine?

La risposta ce la dà Giovanni Caccamo nella meravigliosa “Ritornerò da te”: lasciarsi andare al piacere della propria compagnia. Non serve altro per sentirsi liberi e scoprire che, in fondo, non siamo poi così male. Così facendo, scegliendo come compagni di avventure l’altra parte di noi, si riscopre la magia del nostro respiro, si va a scavare tra le bellezze della follia dei nostri pensieri. Ma, soprattutto, si impara ad amare se stessi, unica scuola che insegna cos’è l’amore vero, sentimento profondo e sincero da donare di conseguenza anche agli altri.

Silvia Marchetti

 

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