Giuseppe Milici: ecco The Look of Love

Palermitano, classe 1964: Giuseppe Milici è un noto compositore che vanta collaborazioni importanti anche con il Cinema. Ha creato le musiche di alcuni film, tra cui “Il Mago” con Anthony Quinn. In vista dell’uscita del suo nuovo album “The Look of Love” e in concomitanza con l’uscita del singolo “Dimmi cos’è” lo abbiamo intervistato per voi per sapere qualcosa di più sul disco, nato dalla collaborazione con Nerio “Papik” Poggi, Fabrizio Foggia e le special guest Neja, Fabrizio Bosso, Tom Gaebel, Walter Ricci, Francesca Gramegna, Alan Scaffardi, Valeria Milazzo, Ely Bruna, Roberto Gervasi, Moreno Viglione e Marcello Sirignano. Nel nuovo disco Milici rivede le melodie che l’hanno appassionato nel corso degli anni, come “Singining In The Rain”.

Giuseppe Milici, come nasce “The Look of Love”
Contrariamente ai dischi che ho realizzato in precedenza, che erano prevalentemente strumentali, “The Look of Love”, anche in virtù della mia passione per il canto e i cantanti, vuole essere un omaggio a tutte le canzoni che sono state di fondamentale importanza nella mia formazione, ho quindi deciso di invitare sei cantanti, a mio avviso straordinari, che hanno reso questo sogno realtà. I brani sono molto diversi l’uno dall’altro, quindi considero questo lavoro un po’ rapsodico ma fortunatamente, a rendere omogeneo l’album, ci hanno pensato Papik e Fabrizio Foggia che con i loro arrangiamenti hanno reso uniforme il tutto.

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“Dimmi cos’è” è una canzone ricca di sfumature, cosa l’ha ispirata?
L’ispirazione è arrivata mentre mi trovavo nella metropolitana di New York, potrà sembrare strano ma ho sempre trovato New York e la sua metropolitana fonte di grande ispirazione.

Che cosa rappresenta, per Giuseppe Milici, la Musica?
Tutto! E’ la mia professione ma è anche tra le poche cose che mi danno una gioia profonda ed assoluta.

Come si è avvicinato alla Musica?
Amo la musica da sempre. A quattro anni ascoltavo già sia Beethoven e sia Frank Sinatra, musicisti molto diversi tra loro che mi emozionavano sino alle lacrime.

Ha composto anche alcune colonne sonore per il cinema. Ce ne può parlare?
Trovo bellissimo scrivere per il cinema, siccome amo farmi ispirare da storie e da immagini. Anni fa prendevo le videocassette dei film che mi piacevano di più, toglievo l’audio e riscrivevo la mia personale colonna sonora… era bellissimo!

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Progetti?
Oltre alle collaborazioni con i miei musicisti abituali, sto per portare in giro alcuni progetti, a cui tengo particolarmente. Con Neja, ad esempio, è da un po’ che collaboriamo e a breve inizieremo un tour che ci vedrà impegnati in giro per l’Italia. Con Mario Rosini ho da poco messo su un progetto dedicato alla musica di Stevie Wonder e ad aprile dovrei cominciare una collaborazione teatrale con David Riondino, artista con cui ho lavorato un paio di volte e che stimo tantissimo.

Sogni nel cassetto?
Continuare a fare ciò che faccio. I risultati m’interessano poco, mentre mi piace molto godermi il percorso.

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