Nelle famiglie di un tempo i nonni avevano un ruolo di primo piano ed erano chiamati a prendere decisioni importanti. I nonni erano la personificazione della saggezza, perché grazie all’esperienza acquisita potevano dare consigli, che spesso si trasformavano in vere imposizioni. Con il passaggio alla famiglia nucleare, composta da moglie, marito e figli, la funzione dei nonni è cambiata ma la loro importanza sembra non essere diminuita. La giovane donna, lavorando fuori dalle mura domestiche, necessitava e necessita dell’aiuto della suocera o della madre; quindi oggi in Italia è nata una nuova forza lavoro costituita dai nonni baby sitter. Il 22 ottobre 2012 il Corriere della Sera scriveva che, per supportare i nonni in questo gravoso compito, Federanziani stava organizzando dei corsi per spiegare le regole di sicurezza, necessarie per la cura di un bambino.
Intanto la popolazione italiana sta invecchiando, perché è calata la media della prole per coppia, che attualmente è di 1,4 figli per donna. Contemporaneamente, con l’allungamento della vita, il numero di anziani cresce sempre di più e con esso anche la domanda di assistenza. E, mentre aumentano i nonni baby sitter, si alza la percentuale di anziani che vivono in solitudine, spesso in condizione di ristrettezze economiche.
Per non dimenticare questa importante fascia d’età, il Parlamento per il 2 ottobre ha istituto la Festa dei Nonni, una ricorrenza nata nel 2005 con l’intento celebrare i nonni. Tutta Italia dunque si prepara a questo evento, con iniziative ed eventi che certamente vi segnaleremo. A Flumeri, in provincia di Avellino, l’associazione Pro Emigranti e la pittrice, Antonietta Raudazzo, stanno organizzando per il 15 ottobre 2013 un convegno, il cui programma è in fase di allestimento, proprio per ricordare i nonni. I relatori partelaranno della terza età.
«Abbiamo organizzato una serie di eventi per le donne. Adesso vogliamo concentrare la nostra attenzione sui nonni che in Irpinia, come nel resto d’Italia, supportano le donne che lavorano dando un importante contributo. Spesso però i nonni vengono abbandonati a loro stessi», spiega Antonietta Raduazzo.