Il Bacio Azzurro, diretto da Pino Tordiglione, è un docu-film delicato e allo stesso tempo dirompente, proprio come la materia trattata: l’acqua che scorre lungo i fiumi d’Irpinia e sfocia nel mare scavando e modellando la roccia. Quell’acqua irriga e disseta non solo la provincia di Avellino ma quasi tutto il Sud Italia fino alla punta dello stivale. Ogni giorno sulla terra si compie un ciclo perfetto che nemmeno l’uomo, per quanto si affatichi a distruggere il pianeta, può interrompere, perché, si evince dal docu-film, la bellezza è tutta lì… in quel bacio azzurro, fugace eppure così potente, dal quale nasce la vita sulla terra. Una forza da cui tutto si crea e tutto si distrugge. Nell’ultimo lavoro di Tordiglione – realizzato con la collaborazione di diversi Enti, come l’Unesco, la Fondazione Mediterraneo e l’Alto Calore – le sequenze s’intersecano per raccontare una storia con un messaggio forte. Senza l’acqua nulla sarebbe possibile, eppure la sprechiamo, inquiniamo i fiumi, i laghi e le sorgenti e la mettiamo in vendita, come si fa con un oggetto qualsiasi, anche se non può avere un valore, perché Lei è preziosa più di un’opera d’arte di Michelangelo, di Leonardo o di Raffaello. Non può essere commercializzata. La macchina da presa ci porta per le montagne d’Irpinia, nel cuore della sorgente, facendoci vedere anche come lavorano gli operai e gli ingegneri dell’Alto Calore. La storia è semplice ma d’effetto. La voce narrante è quella di Francesco, un bambino di undici anni che, grazie ai racconti di nonno Angelo (Remo Girone) e al suo insegnante (Claudio Lippi), conosce il magico potere dell’acqua. Francesco (Lorenzo D’Agata), che si chiama come il Santo di Assisi (non è un caso), con lo stupore del bambino apprende tanti concetti, spesso non divulgati, anche sulle tradizioni e gli usi d’Irpinia. Nei suoi occhi però c’è un velo di tristezza. Non vede il padre (Sebastiano Somma) da molto tempo e il suo grande sogno è di poterlo rincontrare. Il Bacio Azzurro è una pellicola che si tinge di poesia portandoci al di là del velo di Maya, oltre il quale c’è lo Spirito della Natura, dove tutto è perfetto e nulla è casuale. Un plauso, dunque, a tutto il casting: dagli attori a Pino Tordiglione, Paolo Baldassarre ed Eduardo De Gennaro; da Alberto Rondalli e Fortunato Campanile a Claudio Collepiccolo che ha curato la splendida fotografia. La colonna sonora The Blue Kiss è di Amii Stewart.
Voto: [usr 4]
Maria Ianniciello