Il coraggio è una delle virtù dell’animo umano più apprezzate. Che cos’è veramente il coraggio? Qual è il suo significato più profondo? Il Cinema può venirci in aiuto così come la Letteratura e l’Arte. Dante Alighieri nel terzo canto dell’Inferno, parlando degli Ignavi, affida a Virgilio la definizione di coraggio, che vuol dire riuscire a seguire un ideale nonostante le asperità della vita. Chi cambia sempre bandiera per comodità e convenienza non è certo una persona coraggiosa, al contrario di Ulisse che seppe affrontare con onore le sfide che si presentavano nel suo percorso di ritorno verso Itaca, la casa dell’anima.
Le occasioni per essere uomini e donne di coraggio non mancano mai. Coraggioso è colui o colei che fa dei suoi presunti difetti dei tesori da custodire trasformandoli in valori aggiunti nella propria quotidianità. Le emozioni che allontaniamo con la forza ci chiedono poi il conto in un modo o nell’altro, in una precisa circostanza e sicuramente inavvertitamente.
In Medicina Cinese la sede del coraggio è il fegato, così come in Psicosomatica. Nella ghiandola epatica risiede anche la rabbia e non è una casualità. Coraggio e rabbia vanno di pari passo, e non è un caso che una persona remissiva spesso si mostri anche arrabbiata se non addirittura irosa. Sempre in Medicina Tradizionale Cinese il fegato è collegato al movimento legno, alla Primavera, ai muscoli e agli occhi. Nella stagione autunnale l’energia del fegato (quindi del coraggio) è molto bassa. Per avere più coraggio, secondo i medici tradizionali cinesi, bisogna tonificare il meridiano del fegato.
[blockquote style=”1″]Avere coraggio non significa compiere grandi gesti! Il coraggio lo si vede in tante circostanze. “Una volta la paura bussò alla porta il coraggio si alzò ed andò ad aprire e non c’era nessuno!”[/blockquote]
Se la rabbia è rimossa (quindi non ascoltata e trasformata spingendoci all’azione), si ristagna nel corpo, simbolicamente nei muscoli e negli occhi soprattutto, diventando ira. La rabbia è quell’emozione primordiale e viscerale che ci permette di agire. Non è negativa di per sé così come non lo è nessuna emozione che – se accolta, guardata e non giudicata – diventa la nostra più grande alleata. Ora, mi piace fare dei parallelismi con altre culture, perché penso che queste possano aiutarci a prendere consapevolezza di ciò che siamo, dato che hanno conservato quel simbolismo che noi occidentali abbiamo perso volutamente!
Ora, il coraggio si manifesta anche nelle piccole vicissitudini della vita quotidiana e non c’è bisogno di compiere grandi atti, come per esempio lanciarsi con il paracadute o altre cose così. Possiamo riattivare nella nostra esistenza questa dote così importante quando e dove vogliamo. Credo che il coraggio sia anche strettamente collegato alla comunicazione. Bisogna essere molto coraggiosi per comunicare (entrare in comunione… in empatia, cioè nel mondo emozionale nostro e poi in quello altrui) ciò che si è nel profondo con la consapevolezza che siamo tutti uguali nelle reciproche diversità!