Immigrazione, la Legge Bossi-Fini: ecco cosa prevede

IMMIGRAZIONE: A LAMPEDUSA IN NOTTATA ALTRI 310 CLANDESTINILa ripetute stragi in mare delle ultime settimane con centinaia di morti, hanno riportato l’opinione pubblica a discutere sulla nostra legge che disciplina l’immigrazione: la Bossi-Fini.

Molti esponenti politici così come diverse associazioni che difendono i diritti dei migranti hanno innsecato così un forte dibattito sulla questione.

Ma cosa prevede questa legge? A quando risale? Ci sono proposte di modifica?

Varata nel 2002, la legge prende il nome dall’ex leader di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini e da quello della Lega Nord Umberto Bossi, primi firmatari. Le norme precedenti erano la legge Turco-Napolitano e il testo unico del 1998.

La Bossi-Fini prevede accanto all’inasprimento delle pene per i trafficanti di esseri umani e alla sanatoria per colf e badanti, misure che rendono difficile non soltanto l’ingresso ma anche la stessa permanenza degli immigrati nel nostro Paese. Il permesso di soggiorno è vincolato a un’attività lavorativa e dunque lo straniero può venire in Italia solo se certo di poter essere assunto. Mentre per chi in Italia c’è già, perdere il lavoro vuol dire perdere la possibilità di rimanere nel nostro Paese se in tempi brevi non si riesce a trovare un’altra occupazione.

Senza permesso di soggiorno lo straniero viene espulso e se privo di idonea documentazione viene condotto in un centro di accoglienza per un periodo di tempo che adesso è di 180 giorni, durante i quali saranno svolte le pratiche per l’identificazione. L’eventuale rientro in Italia da parte dello straniero espulso è reato.

Per contrastare l’immigrazione clandestina è previsto anche l’impiego della Marina Militare. A tal proposito, il Sottosegretario alla Giustizia Berretta ha sostenuto la necessità di rivedere le norme sul respingimento in mare, in una fase in cui è facile ipotizzare lo sbarco di migliaia di stranieri in fuga da molti paesi, su tutti Egitto e Siria.

Molte le proposte di modifica ad una legge da sempre osteggiata dalla sinistra e dal mondo cattolico e che nell’ultimo periodo ha diviso il governo delle larghe intese.

Il ministro Kyenge aveva già annunciato per l’autunno l’apertura di un tavolo con le associazioni che si occupano di accoglienza. Allo studio non mancano varie ipotesi sull’introduzione di uno sponsor in grado di garantire l’ingresso in Italia dell’immigrato, il superamento del sistema dei centri di identificazione e la penalizzazione del reato di clandestinità.

Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è sceso in campo nei giorni scorsi nel tentativo di fermare le polemiche di un fenomeno che il ministro degli Esteri Emma Bonino ha definito inarrestabile ma che va accettato cercando la maniera di governarlo al meglio.

Per approfondimenti: Leggi il testo della Bossi-Fini

Marco Roversi

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