Non fatevi ingannare dal titolo, perché In guerra per amore non è un film sentimentale, tutt’altro; questa pellicola in realtà ci invita alla riflessione con la dolcezza di un bambino facendoci commuovere e ridere allo stesso tempo. In guerra per amore è un film unico nel suo genere. Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF, gira un capolavoro di creatività con sequenze che s’intrecciano, tra l’America e la Sicilia, rendendo bene l’idea di come oltreoceano si sia deciso il futuro dell’Italia dopo la caduta di Benito Mussolini. Il sentimento di pietas – che si viene a creare nello spettatore durante la sequenza dei bombardamenti sul suolo siculo da parte degli alleati, in quella che è forse la scena più incisiva e raccapricciante del film, – è smorzato dall’immagine delle patate che cadono a picco sul tavolo di una cucina in un ristorante di New York, dove lavora Arturo (PIF), il personaggio principale, che si è innamorato di una ragazza molto bella. Flora, questo il suo nome, impersonata da Miriam Leone – molto più matura in questo nuovo lavoro – sembra uscita da una pellicola di Giuseppe Tornatore.
In guerra per amore non è, però, intriso di quella dolce nostalgia per ciò che è stato e non è più, tipica del cinema di Tornatore; è piuttosto un resoconto lucido su come la Mafia prese piede di nuovo in Sicilia con l’intervento degli americani che, pur di sconfiggere Hitler, affidarono incarichi di potere a malfattori. Diliberto, infatti, ci racconta l’altra faccia della grande Storia, che si sovrappone alla piccola storia, quella di un uomo dall’ingenuità fanciullesca e disarmante. Arturo sembra guardare, infatti, con disincanto gli eventi e soprattutto con una sorta di umorismo amaro restandone al di fuori, perché si è arruolato nell’esercito degli Stati Uniti con l’unica finalità di ottenere la mano di Flora (già promessa sposa al figlio di un boss newyorkese) dal padre della ragazza, che però vive in Sicilia. I personaggi secondari non fungono da sostegno al protagonista, ma sono portatori di altre vicende e altri sentimenti.
In guerra per amore è un film intriso di semplicità e bellezza che trae forza dalla migliore tradizione cinematografica italiana con uno stile nuovo e pulito. Il montaggio è perfetto, la fotografia, dai toni accessi e retrò, rievoca molto le classiche pellicole sulla criminalità organizzata italiana, come per esempio Il Padrino (1972). Nessuna sbavatura, dunque, in questo meraviglioso affresco che ritrae una terra acerba e contraddittoria. Leonardo Sciascia, che pure scrisse molto sulla Mafia, disse che l’Italia è incredibile e che bisogna andare in Sicilia per rendersene conto. In guerra per amore ci fa capire quanto incredibile sia l’umanità tutta e in particolare l’America senza però prendere una posizione definita, netta, decisa. E l’anima di questo lungometraggio è tutta qui… nella straordinaria capacità documentaristica (e non solo) di PIF! Di seguito il trailer del film e la gallery.