Siamo tutti schiavi di internet: comunicare con gli amici, condividere foto, aggiornarsi delle ultime notizie e gossip. Vivere senza il web non si può e a stabilirlo oggi è una sentenza emessa dal giudice di pace di Trieste, Stefania Bernieri che ha definito l’assenza prolungata da internet un «danno da stress». Il giudice leccese era stato chiamato a pronunciarsi sul caso di una casalinga e dei suoi figli che dalla metà agosto al 2 dicembre 2009 erano rimasti senza linea a causa di un disservizio del gestore. La mamma con i suoi ragazzi, tutti studenti bisognosi si internet, hanno vissuto un incubo durato quattro mesi. Ma finalmente giustizia è stata fatta.
A a distanza di alcuni anni dai fatti, dopo un tentativo di conciliazione non andato a buon fine davanti al Corecom Fvg, la donna si è vista riconoscere un danno quantificato dal giudice di pace di Trieste in 2.400 euro: 1.600 di danno patrimoniale, altri 800 di danno esistenziale. Il legale della casalinga triestina, l’avvocato udinese Giuseppe Turco, aveva invocato una condizione di oggettiva «disuguaglianza digitale» causata dal mancato funzionamento del servizio, che aveva comportato un ostacolo all’esercizio del diritto della donna a istruire i propri figli e una violazione al diritto allo studio, tutelati dagli articoli 30 e 34 della Costituzione.
Il giudice di pace ha accolto l’impostazione, considerando il danno causato «particolarmente grave in un’epoca in cui la comunicazione è fondamentale in ogni aspetto della vita quotidiana». Nel motivare il danno esistenziale subito, il giudice riconosce anche che la signora ha subito «un’apprensione angosciosa – si legge nella motivazione della sentenza – prodotta dalla situazione creatasi nel corso dell’annosa questione». La donna, che si è vista riconoscere un congruo risarcimento economici, ha raccontato il danno psicologico subito dall’assenza di internet e della rete telefonica, che le impediva di comunicare con i parenti più anziani e non consentiva ai figli di studiare adeguatamente. Da schiavitù, quindi, internet è diventato non solo una necessità ma anche un diritto.