La mostra La bellezza ritrovata. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati è proposta nell’ambito di Restituzioni, il programma curato da Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti attraverso cui il Gruppo Intesa Sanpaolo dal 1989 recupera e presenta, con cadenza biennale, opere che necessitano di interventi di restauro. Duplice la valenza di una mostra particolare e unica nel proprio genere come questa. Da un lato si possono ammirare 145 opere, le più disparate, restituite al loro splendore originario: dipinti, sculture, gioielli, costumi, affreschi, mosaici, sculture esposte senza soluzione di continuità e ovviamente senza un criterio di selezione diverso da quello che è alla base del progetto chiamato – non a caso – Restituzioni. Provenienti da dodici diverse regioni d’Italia di Nord, Centro, Sud e persino dalla Slovacchia, questi 145 capolavori rappresentano in questa edizione oltre 30 secoli di Storia dell’Arte (si va da una statua egizia del XIII secolo a.C. a un dipinto di Carrà). Dall’altro invece, c’è il piacere di una privilegiata prospettiva “dietro le quinte”, che permette di vedere quanto lavoro e quanta perizia si nasconda dietro la “semplice” esposizione in uno spazio museale di un’opera d’arte viceversa soggetta all’usura del tempo. Con una felice intuizione, che mescola cultura, informazione e intrattenimento, molte di queste opere sono accompagnate da documentari trasmessi in loop su schermi televisivi, posizionati vicino alla relativa opera, che illustrano i momenti salienti del restauro realizzati in laboratorio, raccontati in prima persona dai tecnici che gli interventi hanno effettuato.
I documentari, ovviamente, per una mostra come questa sono un grande valore aggiunto: molto spesso diamo per scontato che il nostro patrimonio artistico sia, in quanto tale, da considerarsi eterno e incorruttibile e del resto il restauratore è una di quelle professioni che tanto più si apprezzano quanto meno evidente è il lavoro che ha svolto, ma il vedere quanta cura, attenzione, tecnica e passione siano invece necessari affinché questo avvenga forse aiuterebbe a considerare con maggior rispetto la professione di questi veri artisti, che insieme a scienziati e storici dell’arte fanno rivivere la “bellezza” evocata già nel titolo de La bellezza ritrovata. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati. La prima sala mostra un Ritratto di un Cavaliere di Malta ad opera di Caravaggio (probabilmente Alof de Wignacourt, Gran Maestro dell’Ordine e mecenate dell’artista). Dal vero si ammira la maestria con cui è stata riprodotta la luce che illumina il volto, le mani e soprattutto le pieghe della croce cucita sulla veste, ma è solo nel video relativo che si vede come sia stato accurato il pazientissimo lavoro di pulitura che ha ridato splendore alle velature di colore, ha ricostruito la tela sotto la mano destra, ha rimosso la patina che ricopre il dipinto per restituirci il genio di Caravaggio e l’anima del modello ritratto. Altre opere notevoli tra le tante esposte – anche queste corredate da documentario – sono la Crocifissione con la Vergine e San Girolamo del Perugino, l’Adorazione del Bambino di Lorenzo Lotto, il Cristo risorto di Rubens (opere dei maestri citati nel titolo della mostra che ovviamente fa leva sulla notorietà di alcuni specifici artisti) ma, rimanendo nel campo della pittura, sono meritevoli di una menzione e di uno specifico apprezzamento anche l’Annunciazione di Nicolas Réigner e i dipinti del Sarzana, di Luca Giordano, di Girolamo di Benvenuto che, insieme al resto delle opere, reperti e manufatti esposti, vanno ad affiancarsi agli oltre 1.000 capolavori che in queste 17 edizioni sono state restituiti non soltanto alle proprie istituzioni o territori di appartenenza, ma al pubblico, alla memoria collettiva, all’arte stessa.
Per chi non potesse visitare la mostra La bellezza ritrovata. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati che resterà aperta a Milano fino al prossimo 17 luglio presso le Gallerie d’Italia in Piazza Scala, è comunque possibile collegarsi al sito www.restituzioni.com in cui sono presentate tutte le opere con le relative schede, le fotografie che documentano diverse fasi del lavoro e soprattutto i video-documentario corrispondenti.