Oggi ricorre la Giornata Mondiale della Tigre, che è alla sua terza edizione e che è stata istituita nel 2010 con lo scopo di proteggere e far conoscere questo animale, la cui sopravvivenza è significativa perché vuol dire che un intero ecosistema è in buono stato di salute. In tutto il mondo sono presenti 3200 esemplari, la cui esistenza garantisce anche all’uomo benessere in quanto questo predatore è l’anello più alto dell’ecosistema in cui vive; senza di esso non ci sarebbe equilibrio. Notizie positive arrivano però dall’Asia, e precisamente dal Nepal, dove – annuncia il WWF – sono state stimate 198 tigri, con un aumento rispetto al 2009 del 63 per cento. Un risultato alquanto positivo. La tigre selvatica è presente in Bangladesh, Bhutan, Cambogia, Cina, India, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Nepal, Russia, Thailandia e Vietnam. Questi Paesi si sono prefissati l’obiettivo di raddoppiare il numero delle tigri entro il 2022, secondo quanto stabilito dalla Dichiarazione di San Pietroburgo, raggiungendo così la cifra di seimila esemplari. L’impegno preso viene definito TX2, che prevede un minimo di tre conteggi delle tigri; il prossimo si terrà nel 2016. Il WWF precisa con una nota che per questi Paesi contare le tigri è alquanto costoso, in quanto esse sono sfuggenti e abitano in posti impervi. Le Nazioni interessate però, come dimostra il caso Nepal, sembra vogliano raggiungere questo importante risultato, ponendosi degli obiettivi a medio e lungo termine, in modo da proteggere questo felino così affascinante e allo stesso tempo vitale per il nostro Pianeta.