Si riparte dall’inizio, si riparte da quell’Italia-Spagna che ha inaugurato l’europeo degli azzurri. Soltanto che stavolta si tratta di una finale. A tre settimane esatte dall’esordio, la nazionale di Prandelli si ritroverà di nuovo di fronte l’armata invincibile di Del Bosque e questa volta non basterà un pareggio.
No, servirà un’altra prova magistrale, un’altra lezione di calcio come quella impartita in semifinale alla Germania. Una partita perfetta, sporcata soltanto dal gol su rigore dei tedeschi che, per la quarta volta, escono sconfitti contro gli azzurri: 1970, 1982, 2006 e 2012. Italia-Germania è la storia del calcio e la storia spesso si ripete. La squadra di Prandelli è in finale grazie a una doppietta di un Balotelli finalmente gigantesco. E domenica 1 luglio a Kiev, dove ha già vinto contro l’Inghilterra nei quarti, giocherà con la Spagna la terza finale della sua storia nel torneo continentale. Per ora il bilancio è in pareggio: un successo, nel 1968, una sconfitta, nel 2000.
Contro i tedeschi, gli azzurri partivano sfavoriti. La Germania super-favorita è stata spazzata via dall’ottima prestazione dei ragazzi di Prandelli, che hanno dominano l’incontro e punito con un Balotelli in versione fenomeno. Solo nel finale la reazione d’orgoglio tedesca con il rigore di Oezil che ha fissato il finale sul 2-1 per l’Italia.
Anche domenica l’Italia partirà da sfavorita ma i pronostici, si sa, sono fatti per essere ribaltati e chissà che dopo il pareggio del 10 giugno non arrivi la vittoria più importante, quella che porterebbe gli azzurri sul tetto d’Europa.
Gioco, personalità, idee, qualità, forza fisica: la nazionale di Prandelli ha tutte le carte in regola per candidarsi a regina d’Europa e se giocherà come ha fatto contro la Germania allora le chance di vedere il cielo di Kiev colorarsi d’azzurro saranno davvero tante.
La difesa ermetica, il centrocampo ricco di qualità, un attacco che mette i brividi anche ai più impavidi. Tutto il mondo ci invidia la classe di Pirlo, che sa prendere in mano le redini del gioco e far girare la squadra, senza parlare della saracinesca Buffon, della fantasia di Cassano e della potenza di SuperMario Balotelli che con la doppietta ai tedeschi ha vinto anche le resistenze dei più scettici. E dopo la prestazione con il Portogallo, la Spagna non appare più così invincibile.
«E’ stata una partita straordinaria. Abbiamo dato esempio di concretezza e attaccamento alla maglia e quando si parla di Italia dobbiamo essere tutti molto attenti. Ora arriva la partita più importante dell’Europeo: il sogno è appena cominciato. Troveremo le energie: anche loro ne hanno spese tante, domenica partiremo alla pari». Queste le parole a caldo di Cesare Prandelli che dopo 90 minuti di sofferenza finalmente può permettersi di guardare al futuro e nel futuro c’è una finale europea.
Piera Vincenti