Dopo 33 anni di regno è uscita di scena da vera regina. Lo scorso 28 gennaio aveva annunciato la decisione di abdicare e ieri con un saluto commosso si è voluta congedare dalla sua gente. Sesta monarca della dinastia Orange-Nassau, che regna in Olanda dall’inizio del 19esimo secolo, Beatrice è salita al trono nell’ormai lontano 1980, prendendo allora il posto della madre Juliana che aveva abdicato proprio il giorno del suo 70esimo compleanno.
Da ieri la corona è passata sul capo di Guglielmo Alessandro, il sovrano più giovane tra quelli delle dieci case ancora regnanti in Europa. Si tratta del primo maschio a salire al trono in Olanda dal 1890. Primogenito dei tre figli di Beatrice e del diplomatico tedesco Claus Von Amsberg, dopo una giovinezza allegra ha messo la testa a posto e trovato la sua strada con lo sport dove ha primeggiato in tutto, la marina, l’aviazione e infine la gestione delle acque, settore in cui è diventato un esperto riconosciuto. Poi, il matrimonio con la bella argentina Maxima non di sangue blu ma ricchissima che gli ha dato tre figlie: Amalia erede al trono, Alexia e Arianna. Inizialmente poco apprezzata dagli olandesi per la carriera politica del padre, la nuova regina sta conquistando il suo popolo e ieri era anche lei raggiante durante la cerimonia di incoronazione. Un momento importante per l’Olanda e non solo, al quale non hanno voluto mancare molte teste coronate.
Così nella Chiesa gotica a pochi passi dal Palazzo Reale tra le personalità di spicco anche il principe Alberto di Monaco, il principe ereditario del Giappone, Naruhito con la principessa Massako, Felipe di Spagna e consorte e ovviamente lui, l’erede al trono per eccellenza, Carlo d’Inghilterra. Fuori tantissima gente rigorosamente in “orange” ha voluto festeggiare l’evento ed il nuovo re che prende il nome di Guglielmo IV ma che per buona parte del suo popolo rimarrà “Il Principe Pils”, soprannome di gioventù, per via di una manifesta passione per la birra.
Tra gli olandesi non è mancato poi chi ha voluto manifestare il proprio disappunto per l’assegno di 800mila euro che si staccherà quest’anno il re e per i circa 7 milioni di euro spesi per la cerimonia di investitura. In tempi di crisi non c’è corona che tenga.
Emilio Buttaro