Dopo una massiccia campagna pubblicitaria ha debuttato il primo settembre, sempre su Canale 5, L’onore e il rispetto 4. La fiction, diventata ormai il fiore all’occhiello della famiglia Mediaset, apre ufficialmente la stagione delle emozioni, delle grandi storie e dell’intrattenimento. L’Onore e il rispetto, giunto al quarto e sanguinolento capitolo, vede in Gabriel Garko il suo iconico protagonista. Sparatorie, intrighi, sotterfugi e machiavelliche storie di vendetta sono il piatto forte di una fiction che, nuovamente, conferma la voglia di osare da parte di Mediaset ma purtroppo la release finale è pressoché insufficiente; le serie tv made in Italy ancora non hanno compiuto il vero salto di qualità. La scalata al potere di Tonio Fortebracci è ancora costellata da insidie e losche trame d’affari. L’affabile boss, rimasto solo dopo che la sua famiglia è stata sterminata, ora vola a New York per stringere un accordo d’affari con Tom Di Maggio, con l’obiettivo di vendere una grande quantità di droga. Tonio pensa che, chiuso l’affare, finalmente potrà fuggire via con sua figlia e iniziare una nuova vita. L’incontro è però un’imboscata e Tonio rischia di cadere vittima della furia di Tom. Salvato in extremis da Jennifer, killer professionista, il boss si troverà in una situazione più grande di lui quando scoprirà che Lee, il figlio di Tom, è ora a capo della famiglia mettendosi contro tutta la mafia newyorkese; Tonio, pur di salvare se stesso e sua figlia, non vuole rivelare dove ha nascosto quel prezioso quantitativo di droga, unico lasciapassare per una vita serena e senza rimpianti. Il primo episodio de L’Onore e il rispetto 4 (il secondo appuntamento è atteso per venerdì, 5 settembre 2015 sempre su Canale 5 in prima serata), con tutti i suoi difetti, mostra il grande sforzo nel portare sul piccolo schermo un prodotto che si rivolge al mondo seriale americano con ammirazione e devozione. La fiction, che anche questa volta pecca nella release scenica e recitativa, convince però sia per un’ottima ricostruzione degli usi e costumi dell’epoca, sia per una trama densissima di colpi di scena. Il punto di forza de L’Onore e il rispetto (e di tutte o quasi le serie prodotte dalla Ares) sta proprio nel fatto di continuare a inanellare una vicenda complessa e dal grande appeal, costruendo così una saga familiare violenta che odora di soap-opera. C’è da dire però che L’onore e il rispetto 4 ha snaturato letteralmente tutte le buone premesse iniziali. La fiction, nel corso degli anni, si è adattata ai gusti di un pubblico in cerca di pallide emozioni. Se la prima stagione, anche grazie alla presenza di un cast dal grande carisma, risultò un’intrigante incursione nel genere “malavitoso”, adesso, per cavalcare l’onda del successo, la nuova serie si è avvicinata agli standard a cui solitamente siamo abituati, portando in tv una minestra ri-scaldata senza né arte né parte. Il personaggio di Gabriel Garko (ormai lanciatissimo in questi ruoli da super villain dal cuore tenero) è capace di atti di estrema crudeltà e al tempo stesso anche di provare grandi sentimenti, e la vicinanza con sua figlia Antonia ne è la riprova. Eppure nonostante le buone premesse, L’Onore e il rispetto 4 è un prodotto dedicato prettamente a uno spettatore che vuole perdersi in una narrazione prevedibile e senza una vera cognizione di causa. L’onore e il rispetto 4 non colpisce come dovrebbe e nonostante i grandi temi e l’ambientazione newyorkese, la fiction è del tutto prevedibile. Per fortuna esiste il libero arbitrio e in alternativa c’è un buon libro. Voto: [usr 2.5]