L’Ora Legale, il nuovo film di Ficarra e Picone, è provocatorio, sarcastico, disperatamente sadico perché ci mostra cosa accade quando soffia il vento del cambiamento vero, non a chiacchiere ma nei fatti, giacché con le parole siamo tutti bravi a parlare di legalità, di onestà, diritti e doveri, eppure nella pratica questi principi restano tali, cioè inapplicabili. L’Ora Legale è pertanto un film politico, ambientato simbolicamente nella terra dove sbarcarono i Mille e dove il principe di Lampedusa scrisse quel capolavoro che è Il Gattopardo, sintesi di un comune sentire, tutto siculo. Ebbene, ai piedi dell’Etna, in un paesino senza regole, i politici hanno sostituito quei grandi latifondisti descritti magistralmente da Giovanni Verga. Nell’isola di Luigi Pirandello – che invitava tutti a tirar giù la maschera dell’ipocrisia – e di Leonardo Sciascia, uno degli ultimi intellettuali, Ficarra e Picone girano un film satirico che, attraverso la risata, fa riflettere. Eccome se fa riflettere!
L’Ora Legale può essere visto come una pellicola polivalente, perché se da un lato ci fa trascorrere una serata piacevole, dall’altro ci lascia l’amaro in bocca dimostrandoci che, quando veramente si vogliono cambiare le cose, applicando la Legge, rischiamo di uscire dal gregge rimanendo così isolati, con le spalle al muro, giacché – come scrive il filosofo Alain Denault nell’ultimo illuminante libro – siamo ormai nell’era della ‘Mediocrazia’ (la parola arriva da ‘mediocre’), nella quale ogni individuo tende al conformismo aderendo a uno standard sociale. Quindi, pure il lavoro (ahimè questo concetto si evince piuttosto bene ne L’Ora Legale) diventa un preciso mezzo di sostentamento, privo di soggettività, e per guadagnarsi la pagnotta in un’Italia senz’anima si tenta il tutto e per tutto, rischiando di apparire contraddittori: si segue la Moda del ‘Cambiamento’ con l’intenzione, forse del tutto inconscia, di lasciare intatto lo status quo. Le conseguenze di una simile ‘leggerezza’ ci vengono sbattute letteralmente in faccia, senza pietà, dal duo comico.
Ed ecco che quando il nuovo sindaco di Pietrammare (Vincenzo Amato) – dopo aver sostituto lo storico primo cittadino Gaetano Patanè (Tony Sperandeo) – applica la Legge il suo elettorato gli volta le spalle, compresa la famiglia. In quest’ottica il pubblico e il privato si uniscono in un intreccio di gag, nelle quali Ficarra e Picone (entrambi cognati del nuovo amministratore della piccola località di mare) rispecchiano il Bel Paese, dove finanche la Chiesa, degnamente rappresentata da Leo Gullotta (nei panni di un prete impaurito perché deve pagare l’Imu), non si sottrae alle logiche politiche. Ficarra e Picone ne L’Ora Legale parlano ancora di tematiche attuali, come avevano già fatto in Andiamo a quel paese, dimostrando che il loro sodalizio, nato nel 1993, è ben saldo. D seguito il trailer de L’Ora Legale.