«Abbiamo un territorio estremamente vulnerabile, la cui fragilità è acuita dal clima che sta cambiando. In un’ estate meteorologicamente anomala, con il caldo che batte ogni record al Sud e con nubifragi, piogge torrentizie, grandinate sulle Alpi e più in generale nel Nord Italia, i disastri ambientali, tornano di tragica attualità». Lo sottolinea Diana Theodoli Pallini, componente della Giunta di Confagricoltura con delega sui temi del territorio, in relazione a quanto avvenuto in Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta con molte frane e smottamenti e la furia dell’acqua e del fango che, in Alta Val d’Isarco (BZ), ha tracimato e travolto abitazioni, masi, strutture agricole annesse e coltivazioni, con due vittime e danni, secondo le prime stime, di circa 10 milioni di euro.
Ad avviso di Theodoli Pallini, «occorre riconoscere in maniera ferma e decisa agli agricoltori il ruolo di ‘vigilantes del territorio’, favorendo il ritorno alla terra ed alla cura dei boschi, attuando finalmente una tempestiva politica di presidio del territorio e prevenzione delle frane e delle inondazioni. La Comunità europea comincia ad intuire il ruolo dell’agricoltura per uno sviluppo sostenibile ma prevede, nelle proposte di riforma della politica agricola comune, misure inefficaci. Devono restare prioritari gli interventi che favoriscono l’innovazione e la competitività, perché gli agricoltori restano sul territorio se è possibile un’attività economica che garantisce un reddito equo e stabile nel tempo. Solo così si possono evitare, o quanto meno limitare, i troppi episodi di frane, smottamenti, esondazioni, allagamenti che devastano l’Italia».