Marco Masini sarà in gara al Festival di Sanremo con “Che giorno è”, canzone che farà parte di una raccolta speciale in uscita il 12 febbraio.
Fa specie vedere oggi Marco Masini così sereno e sorridente. Sorprende perché l’artista toscano, simbolo degli anni Novanta, ha sempre avuto un atteggiamento di distacco e talvolta di sfiducia nei confronti dei media, dei colleghi e di buona parte dei fruitori della musica. A una settimana esatta dal debutto sul palco del sessantacinquesimo festival di Sanremo, il cantautore parla a ruota libera con i giornalisti, è un fiume in piena, racconta il suo passato, sempre in bilico tra successo e cadute, e il presente che sembra finalmente florido e concreto. “Sì, sono sereno – confessa Marco Masini – Perché non mi preoccupo dei giudizi della gente e sento che la passione che nutro per la musica è sempre la stessa di quando ero ragazzo. E’ il motore che mi ha fatto andare avanti fino ad oggi. E devo molto anche ai miei fan, allo zoccolo duro, che pur di farmi tornare a cantare, sarebbe disposto a venire a prendermi sotto casa”.
Marco Masini sarà in gara a Sanremo con una canzone intensa ed energica, capace di lanciare un messaggio positivo. “Il brano che porto all’Ariston si intitola Che giorno è – spiega l’artista -. Parla della consapevolezza di quando si cresce e si cambia. Di paure e debolezze tipiche della gioventù, che via via si trasformano in forza e convinzione. Il brano è stato scritto da Federica Camba e Daniele Coro, due autori che stimo tantissimo e che ho imparato a conoscere ascoltando “Stupida” di Alessandra Amoroso, pezzo che difatti è stato scritto da questi due bravissimi parolieri milanesi”.
“Che giorno è” è già una delle canzoni più forti del prossimo festival. E le voci che si rincorrono in questi giorni danno Marco Masini come favorito per la vittoria finale. Ma che ne pensa il diretto interessato? “Dico che vincere il festival non conta nulla. Conta scrivere le canzoni per fare felici e regalare emozioni alle persone che ti ascoltano. Mi sono preparato molto per questo ritorno. Vado a Sanremo perché ho in mano un progetto valido, un brano che ritengo importante e profondo. E perché me lo chiedevano i fan. Torno per la settima volta (ha vinto nel 1990 con “Disperato” e nel 2004 con “L’uomo volante”, ndr). La mia ultima partecipazione risale al 2009, ma è passata quasi inosservata. Ho preso gli italiani in contropiede, non erano pronti per accogliere il messaggio contenuto nel testo della mia canzone”.
Cosa si aspetta oggi Marco Masini dal pubblico sanremese e dagli italiani? “Sono curioso di capire quanto sono cresciuto e quanto potrò ancora crescere. E mi interessa vedere come sarà recepito il mio passato, non quello di 25 anni fa, ma gli ultimi 25 anni di carriera, anche dalle nuove generazioni. Molti non conoscono il vero Masini, la maggior parte delle persone conosce solo il mio repertorio da “Disperato” in poi. Proprio per questo il 12 febbraio, durante la settimana sanremese, uscirà “Cronologia”, un triplo album che conterrà tutte le mie canzoni, da “Bella stronza” a “Principessa”, da “Vaffanculo” a “T’innamorerai”, oltre ad alcuni brani inediti (tra cui “Bugie”, lato B di “Uomini”, ndr) e a chicche vere e proprie (“Cosa rimane – A Marco”, un pezzo scritto dai suoi stessi fan). E’ un album di momenti che mi sono rimasti impressi”.
Nella sua raccolta speciale, Marco Masini ha voluto inserire, oltre a “Che giorno è”, anche la cover di un brano dell’amico Francesco Nuti, che porterà sul palco dell’Ariston: “Ho scelto la splendida Sarà per te. La canterò da solo, senza ospiti, perché mi interessa creare un momento intimo ed emozionale”. In “Cronologia” spiccano anche canzoni come “Lasciaminonmilasciare”, che a Masini ricorda il periodo nel quale le radio lo rifiutavano, “Scimmie”, che l’artista definisce “un esperimento fallito, stroncato perché considerato troppo anni Settanta”, e “Il giardino delle api”, a cui è molto legato.
Marco Masini ha compiuto 50 anni. Un’età che molti considerano di svolta, ma anche di primi bilanci. “Posso dire che ora mi piango meno addosso – afferma il cantautore – Quando si è giovani è normale lamentarsi, soffrire e sputare rabbia in continuazione. Io non rinnego il mio passato. Oggi le cose sono cambiate anche perché il modo di comunicare è cambiato. Una volta scrivevi chiuso in camera, ti sfogavi tra lettere e diari, in solitudine. Ora con i social, internet, i cellulari…hai l’obbligo di interagire e, soprattutto, di reagire. Bisogna essere protagonisti della propria vita, senza lamentarsi. E purtroppo vedo che il nostro Paese si lamenta ancora”. Ma quali sono i progetti futuri di Marco Masini? “Cantare dal vivo. Esibirmi live. Sto progettando un tour. Lo vorrei nei teatri. Abbiamo già individuato otto location nelle principali città italiane, da Roma a Firenze, da Venezia a Milano.
Silvia Marchetti