A più di 50 anni dalla sua morte Marilyn Monroe continua a rappresentare un’ineguagliabile icona di bellezza e femminilità senza tempo. Ecco perché l’annuncio che il canale americano Lifetime, le dedicherà l’ennesimo biopic, è stato accolto con così grande entusiasmo come dimostra la rapidità con cui si è diffusa la notizia in tutto il mondo. Questa sarà infatti la quattordicesima volta (tra copertine, piccolo e grande schermo) che Marilyn rivivrà. Tra il 1980 e il 2012 ben tredici attrici si sono cimentate in questo ruolo: da Catherine Hicks a Mira Sorvino, da Lindsay Lohan a Nicole Kidman (che hanno solo posato per varie copertine) per finire con Michelle Williams che nel 2012 è stata protagonista del film My week with Marilyn.
Nella nuova miniserie di quattro ore, in arrivo nel 2015, ad interpretarla sarà Kelli Garner, attrice statunitense, classe 1984, star della serie televisiva Pan Am e già allenata a lavorare con colleghi importanti del calibro di Tommy Lee Jones (L’uomo di casa), Leonardo di Caprio (The Aviator) e Ryan Gosling (Lars e una ragazza tutta sua).
La Garner reciterà, tra i tanti, al fianco di Susan Sarandon che vestirà i panni di Gladys, madre di Marilyn, Emily Watson quelli di Grace McKee, suo tutore legale prima che raggiungesse la fama e Jeffrey Dean Morgan (famoso per il ruolo di Danny in Grey’s Anatomy) che presterà il volto al giocatore di baseball Joe di Maggio, suo secondo marito. La miniserie sarà tratta da The Secret Life of Marilyn Monroe, libro inedito in Italia scritto da John Randy Taraborrelli, giornalista americano già autore di numerose biografie di celebri icone del mondo dello spettacolo (da Elisabeth Taylor a Michael Jackson, da Cher a Frank Sinatra). Ancora una volta Taramborrelli si contraddistingue per un ritratto affatto speculativo, incredibilmente dettagliato e rispettoso delle varie versioni dei fatti che hanno determinato la vita della star hollywoodiana prima dei suoi più grandi successi (Gli uomini preferiscono le bionde, A qualcuno piace caldo, tanto per citarne alcuni) sebbene sia stata lei stessa l’artefice di tanta confusione. D’altronde Frank Sinatra, suo caro amico, fu il primo a sottolineare come la diva fosse un’insuperabile quanto “amabile bugiarda”.
Stando a quanto rivelato da Taramborrelli e quindi a quanto vedremo nella miniserie, Marilyn non era per Joe DiMaggio ciò che la star di Gola Profonda, Linda Lovelace fu per il marito Chuck Traynor né ciò che Tippi Hedren fu per Alfred Hitchcock. La pornodiva scrisse negli anni Ottanta un’autobiografia in cui rivelava al grande pubblico i retroscena del suo successo ovvero i ricatti e le violenze subiti dell’ex marito che l’avrebbe costretta a continuare la sua carriera nel porno per i facili guadagni che ne ricavava. Il suo libro, Ordeal, è stato recentemente oggetto di una bella e toccante trasposizione con protagonista la giovane attrice Amanda Seyfried. Le pressioni esercitate dal maestro del brivido, Alfred Hitchcock su Tippi Hedren, la sua musa in Gli Uccelli e Marnie nonché madre di Melanie Griffith, sono state invece raccontate nella miniserie HBO “The Girl” che rivelava l’ossessione del regista per le protagoniste femminili dei suoi film, la sua incontrollabile frustrazione sessuale e il controverso rapporto con la moglie Alma, lontano anni luce dal semplicistico e grossolano biopic dedicato a Hitchcock nel 2012.
Il best seller The Secret Life of Marilyn Monroe compie un’azione del tutto diversa restituendoci l’immagine di Norma Jeane (suo nome di battesimo) prima che quella di Marilyn, ovvero di quella bambina “alla quale nessuno aveva dato il suo benvenuto al mondo”. La verità è che la diva non fu tanto vittima di violenza domestica quanto dei suoi problemi psicologici ereditati da una madre (e dalla nonna) mentalmente instabile che ha amato, odiato e tenacemente tentato di salvare. Dopodiché Marilyn combatté una battaglia perpetua contro i suoi demoni interiori fino alla fine dei suoi giorni. Tormentata dalla paura dell’abbandono, dalle voci che udiva nei momenti di maggiore solitudine e dalla mancanza di punti di riferimento, Marilyn è diventata il volto e la voce di un’era nonostante lei non sia mai riuscita ad essere né la figlia né la madre di nessuno.
Oggi la diva per eccellenza si prepara a rientrate nella nostre case con il suo magico savoir-faire per far rivivere il suo mito negli occhi e nel cuore di donne che oggi più che mai sono risucchiate dal vortice della solitudine e della violenza. Nel commovente libro di Taramborelli è infine chiarita la natura dei suoi rapporti con JFK, Frank Sinatra e il regista Arthur Miller passando per l’ossessiva gelosia di Joe DiMaggio, motivo per il quale Marilyn chiese il divorzio poco dopo le nozze e il motivo delle indagini dell’FBI. La sceneggiatura della miniserie è stata affidata a Stephen Kronish che può già vantare sul curriculum la nota serie televisiva “24” e la miniserie “The Kennedys”. In cabina di regia ci sarà invece la filmmaker Laurie Collyer, qui alla sua prova più importante dopo aver scritto lo script del film Sherrybaby che valse numerosi premi e nomination all’attrice protagonista Maggie Gyllenhaal.
Rosa Maiuccaro