Max Pezzali e le canzoni del nuovo disco, l’intervista

©Franco Buttaro
©Franco Buttaro

Dalla Terraferma (così si chiamava il penultimo album di inediti), si arriva all’Astronave Max. Il nuovo disco di Max Pezzali comprende quattordici canzoni inedite e soprattutto una prospettiva diversa per osservare la quotidianità. E ad accogliere Max, nella centralissima libreria Feltrinelli di Bologna, sotto le Due Torri, ci sono i giovanissimi ma anche i signori brizzolati, le ragazze già un po’ abbronzate e qualche collezionista pronto a farsi autografare vinili storici come Gli anni o Nord Sud Ovest Est. Abbiamo intervistato Max Pezzali per saperne di più sulle canzoni del suo ultimo album.

Com’è il mondo visto dall’Astronave?
Per certi versi è lo stesso, semplicemente le cose vengono un tantino più ridimensionate. Un po’ quello che succede con l’avanzare ahimè, dell’età, quindi si raccontano più o meno le stesse cose come faccio nel disco. Si parla magari di amicizia, di amore, di rapporti tra genitori e figli, però poi quelli che prima sembravano problemi insormontabili, visti dall’alto vengono ridimensionati.

Qual è la genesi di questo tuo nuovo lavoro?
Inizia con alcune canzoni che avevo scritto già nel 2011 e che non hanno trovato spazio nelle ultime raccolte. Le ho tenute nel cassetto per ritirarle fuori quest’anno, mettendole insieme a pezzi che ho iniziato a scrivere all’inizio dell’estate scorsa. Da questo miscuglio di brani è venuto fuori un insieme equilibrato che sta piacendo alle persone che mi capita di sentire tramite social o di incontrare alle presentazioni.

©Franco Buttaro
©Franco Buttaro – Nella foto Max Pezzali con Emilio Buttaro

 

Ascoltandolo mi sembra di cogliere un mix di stili: c’è il tuo linguaggio fresco e giovanile che ricorda i tempi degli 883 insieme a quello più maturo di oggi. E’ stato un percorso difficile?

Credo sia una naturale evoluzione. Il tempo e le cose della vita ti portano a cambiare un pochino gli argomenti di cui parli e soprattutto ad evolvere il punto di vista. Con l’età e l’esperienza si tende a rivedere tutto sotto la giusta luce anche nel raccontare il rapporto tra genitori e figli o tra generazioni e comprendi che ci sono molti punti in comune. I ragazzi attuali non sono poi così diversi da come lo eravamo noi una volta. Cambia il contorno, cambiano le sovrastrutture ma i temi di base rimangono uguali.

C’è proprio un brano dal titolo Generazioni nel quale spieghi bene questi concetti.
Sì, è una canzone dove si racconta di questa serata in un club, come vengono chiamate adesso le discoteche, che per uno della mia età può essere un’esperienza traumatica se non è abituato. Era almeno quindici anni che non andavo in discoteca e ho trovato un mondo molto cambiato dove la musica è sicuramente diversa, più ossessiva, in cui le luci sono quasi assenti e i dj sono diventati delle vere e proprie rockstar e non dei selezionatori di musica. Insomma, alla fine sembra un altro universo, quasi l’inferno dantesco. Poi quando uno guarda bene in faccia i ragazzi, quindi le persone che ci sono dentro, capisce che hanno le stesse paure, le stesse frustrazioni, gli stessi sogni che avevamo noi.

©Franco Buttaro
©Franco Buttaro

Il tuo nuovo lavoro è stato anticipato da un singolo che ha portato bene, dal titolo E’ venerdì, dove racconti di un giorno del fine settimana in macchina…
E’ il venerdì inteso come punto d’arrivo per la decompressione. Si vive in una realtà talmente frenetica, stressante, caotica, perché il nostro tempo è quello, il tempo della velocità in costante aumento. L’uomo però rimane uguale, le sue potenzialità, le sue capacità rimangono come prima e si è sempre più sotto pressione al punto che il week-end non è più il sabato del villaggio, quindi l’attesa di una felicità magari poi disattesa, ma è in realtà l’attesa di una valvola di sfogo ed è quello che succede nel nostro tempo.

Dopo l’estate inizierà il tuo nuovo tour. Come lo immagini?
L’idea è quella di mettere un po’ di canzoni del nuovo album cercando di capire quelli che saranno i riscontri e tenere gran parte di quello che ci ha portato fortuna nella scorsa tournée, quindi una sorta di viaggio ideale in tutta la produzione degli 883 prima e di Max Pezzali poi”.

Quindi non sarà un tour incentrato solo sul nuovo album?
No dovranno essere dei momenti in cui tutti cantano le canzoni a cui sono affezionati.

E Max Pezzali quale concerto andrebbe volentieri a sentire?
Sicuramente tanti, ad esempio Nek, tra l’altro partiremo più o meno nello stesso periodo, poi il tour di Cremonini credo sia stato uno dei più belli dei mesi scorsi ed ancora andrei a vedere Vasco a San Siro come l’anno scorso e Jovanotti negli stadi.

Ascolta Il singolo E` Venerdì

 

Emilio Buttaro

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