Tre le prossime presentazioni del libro “O i figli o il lavoro”, edito da Feltrinelli e scritto dalla giornalista e saggista Chiara Valentani; il primo incontro si svolgerà domani, 18 giugno 2012, al Palazzo di Città a Cava dei Tirreni; il secondo alla casa delle donne, il giorno successivo, 19 giugno 2012, alle 18, a Roma, mentre il terzo è in programma per il 28 giugno, sempre alle 18, presso la libreria Mondadori di Piazza Duomo a Milano.
In questo libro la Velentani racconta quella che lei definisce «una guerra silenziosa alla maternità delle donne che lavorano». Come si evince dal libro si tratta di uno dei più drammatici e paradossi del nostro Paese. “O i figli o il lavoro” è la scelta che le donne di oggi vogliono respingere, perché rischia di riportarle a una condizione premoderna. Nel testo emerge una realtà sconcertante: Qualcuno l’ha paragonata a un campo di battaglia. È la maternità delle donne che lavorano e vorrebbero continuare a farlo senza subire umiliazioni quando decidono di mettere al mondo un bambino. Invece, in Italia come in nessun altro paese europeo, lavoro e maternità rischiano di diventare inconciliabili. Molte donne con un lavoro fisso, tornando in ufficio o in fabbrica vengono emarginate e mobbizzate per spingerle a dimettersi. La rigidità sugli orari, che sembra ormai la parola d’ordine nelle aziende, genera scontri drammatici. Lo stesso congedo di maternità più che come un diritto comincia a essere visto come un privilegio, mentre furoreggiano le vecchie lettere di dimissioni in bianco. Il risultato è nelle cifre. Almeno una giovane mamma su cinque al rientro in azienda non ritroverà il suo posto di lavoro. E va ancora peggio alle precarie, che per non essere lasciate a casa nascondono il pancione come una colpa e non di rado sono costrette a rinunciare alla maternità. Chiara Valentini narra per la prima volta questa realtà così preoccupante, dando la parola a manager e donne delle pulizie, a pubblicitarie e operatrici dei call center. Ci accompagna dalle sindacaliste e dalle quasi sconosciute consigliere di Parità, fra le mamme ragazzine di Scampia e le dottoresse precarie della sanità pubblica, dimostrando come nell’Italia di oggi la maternità è ormai diventata il punto d’attacco ai diritti e alla parità delle donne.