Onda su Onda, tutto sul film

“Onda su Onda” è un film ben strutturato soprattutto nella prima parte, dove il tema del viaggio è l’elemento dominante. La fotografia è eccellente. Il cast è di alto spessore e Alessandro Gassmann smorza la comicità imperante di Rocco Papaleo, che qui riviste il duplice ruolo di attore e regista. In questa pellicola tuttavia il vero protagonista è il mare. Per l’uomo, questa enorme distesa d’acqua salata è tuttora il luogo più misterioso della Terra tanto che a volte ne abbiamo paura e quindi lo evitiamo, spesso ne siamo incuriositi e di conseguenza lo provochiamo. Qualsiasi emozione sia a esso associata, certo è che il mare non ci lascia indifferenti forse perché veniamo dalle acque. Nell’utero di una donna il futuro nascituro si dice che ripercorra tutte le fasi evolutive della nostra specie, da quando eravamo dei piccoli e insignificanti esserini, che vivevano nell’acqua, sino al momento in cui abbiamo assunto le sembianze attuali. Affascinante, no? Forse è per questo motivo che gli artisti, i cineasti, gli scrittori e i musicisti ambientano le loro storie nelle profondità del mare, attraverso il quale i personaggi imparano a convivere con ansie e insignificanti fobie come quelle provate dal capitano della nave di “Onda su Onda”.

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Anche Giuseppe Tornatore fu affascinato dal mare tanto che portò sul grande schermo un personaggio enigmatico, specchio e contraddizione della società del tempo che si affacciava con timore al nuovo millennio. Era, infatti, il 1998 quando Tim Roth diede le sembianze all’uomo che aveva imparato a suonare il pianoforte in circostanze misteriose. Danny Boodman T.D. Lemon (questo il suo nome) era anche uno che aveva vissuto tutta la vita sul transatlantico Virginian, tanto che i suoi piedi non avevano mai toccato la terraferma. Si faceva chiamare Novecento, proprio come il secolo che avrebbe cambiato per sempre l’umanità e la geopolitica. Questo, però, Danny Boodman T.D. Lemon non poteva saperlo; ne era invece consapevole Alessandro Baricco che scrisse “Novecento”, il romanzo al quale s’ispira “La leggenda del pianista sull’oceano”, pluripremiato film di Tornatore. Ruggero (Alessandro Gassmann) di “Onda su Onda” è taciturno, sensibile, estremante colto, ama la musica e, proprio come il personaggio nato dalla penna dello scrittore di “Oceano Mare”, non vuole scendere a terra. I suoi motivi sono però ben altri e la colonna sonora di Bruno Lauzi li esorcizza presagendo un futuro non proprio infelice.

 Sulla nave Ruggero conosce Gegè (Rocco Papaleo); i due dopo diversi battibecchi diventano amici e si mettono in cammino per un obiettivo comune. Siamo in Uruguay, una terra calorosa e ospitale che conosciamo attraverso la macchina da presa di Rocco Papaleo, il quale indugia su panorami mozzafiato perché la natura nel cinema del regista lucano ha sempre la priorità. L’amicizia fa solo da sfondo, così come il rapporto tra un padre e una figlia, perché “Onda su Onda” è un omaggio all’uomo comune che crede di volere il successo, in realtà cerca solo una goccia di felicità. Il film è un trionfo di buoni sentimenti ma purtroppo perde ritmo e brio nella seconda parte per poi risollevarsi verso un finale per niente scontato. Ottima anche la performance dell’esordiente Luz Cipriota. Di seguito il trailer del film “Onda su Onda”.

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