Lo abbiamo imparato a conoscere durante l’ultima edizione di Amici di Maria De Filippi. Lo abbiamo apprezzato non solo come cantante dal talento innato, ma anche per l’energia, la grinta e quell’aria di “bello e maledetto” che lo rende unico e speciale. Paolo Macagnino, 23enne salentino, è stato eliminato dal talent a un passo dalla finale, ma poco importa: lui ha già vinto, perché ha saputo conquistare tutti, pubblico, media, addetti ai lavori e anche qualche illustre collega, come la grande Ornella Vanoni, stregata dalla sua incredibile voce e dal suo approccio alla vita e all’arte.
Paolo, come stai? Com’è la vita fuori da Amici?
Sto benissimo e sono molto felice. Gli impegni sono tanti. Da quando sono uscito dalla scuola non mi sono mai fermato. E per fortuna! Incontro ogni giorno centinaia di fan, dai quali ricevo complimenti e consigli utili. E poi molte persone importanti, che mi dimostrano affetto e stima.
Come Ornella Vanoni, che ha prodotto il tuo disco d’esordio.
Ornella è straordinaria. Ci sentiamo al telefono almeno tre volte al giorno! Ci siamo conosciuti in occasione del nostro duetto al serale di Amici. Un’emozione fortissima! Siamo molto simili, la pensiamo allo stesso modo, abbiamo lo stesso carattere e il medesimo atteggiamento nei confronti dell’arte, della società, dell’arte. Ha scommesso subito su di me, appena mi ha sentito cantare. E per questo non smetterò mai di ringraziarla.
“Universi Paralleli” è il tuo primo EP. Come è nato?
E’ un album molto sperimentale. Contiene sette brani, sette dimensioni parallele, ognuna con una sua chiara impronta digitale da scoprire. E’ un disco registrato in meno di due settimane, ma sudatissimo e molto curato. Presenta un’anima esterofila, con sonorità rock molto internazionali.
Finalmente qualcosa di nuovo e di originale in Italia.
L’Italia è ferma da 20 anni, anche in campo musicale. Non se ne può più del pop e delle solite canzonette. Serve coraggio, voglia di osare e di andare oltre, aprendo le porte ad altri generi musicali e all’interazione dei suoni.
Perché hai scelto “Madama Butterfly” come singolo di lancio del disco?
E’ un brano particolarmente orecchiabile, ironico, parla in chiave metaforistica di una donna decisa, sensuale, divorata da un desiderio implacabile. Il video legato al singolo è divertente e lancia un segnale forte di come sono io e indica dove voglio collocarmi a livello artistico.
Hai le idee molto chiare.
Diciamo che ho ancora tanta strada da fare, tanto sudore da versare per costruire qualcosa di importante. Ho un carattere estroverso, mi piace confrontarmi con le persone e imparare giorno dopo giorno. Ad Amici mi avete visto un po’ lunatico e strano, ma vi assicuro che sono simpatico (ride, ndr). Scherzi a parte, l’unica certezza che ho è che non mi interessa fare un disco “commerciale”, il mio obiettivo non è scalare le classifiche, quanto piuttosto essere me stesso, coerente con il mio modo di essere e i miei gusti.
Cosa ti ha lasciato Amici?
Ho conosciuto persone meravigliose, dai miei compagni di avventura al coach, da Maria agli insegnanti. Mi sono messo alla prova, ho cantato davanti a milioni di persone in italiano e in inglese, ho avuto la fortuna di duettare con artisti importanti. Mi ha dato tanta visibilità.
Quando ti vedremo live?
Presto. Stiamo preparando uno spettacolo variopinto, unplugged con pezzi classici e rock. Saranno concerti eleganti e originali. L’estate sarà ricca di appuntamenti in giro per l’Italia. A metà luglio continuerò con la promozione del disco, ho ancora diversi instore e tanti fan da incontrare.
Cosa sogna Paolo Macagnino?
Di continuare a percorrere questa strada e di migliorare, di poter scrivere e interpretare brani che rispecchiano la mia anima rock e dark. Spero di essere sempre libero di esprimermi, senza condizionamenti, né limiti. E sogno di duettare con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e con Annalisa Scarrone, artista che stimo tantissimo.
Silvia Marchetti