«Viva il Papa». Questo l’urlo della folla, seguito da un lungo applauso in una Piazza San Pietro gremita di gente. Una folla accorsa da ogni parte d’Italia e del Mondo per ascoltare e vedere Papa Francesco che in pochi giorni ha toccato il cuore di credenti e non credenti con il suo comportamento semplice e con le sue parole comprensibili a tutti, perché insite di umiltà, di sapienza.
Questo quanto si è visto e sentito poco fa a Roma, in Vaticano, dove il Papa ha appena concluso l’Angelus, in seguito a tanti fuori programma. Il primo questa mattina, quando il Pontefice ha deciso di celebrare la Santa Messa nella chiesetta di Sant’Anna; il secondo poco dopo quando il Santo Padre sul portone della chiesa ha salutato uno per uno tutti i fedeli presenti, che hanno potuto anche parlargli. Un atteggiamento mai adottato da un pontefice e che quindi rompe con la tradizione. «Dal Vangelo di oggi non sentiamo parole di condanna, ma solo di misericordia e di amore – ha affermato Papa Francesco -. Dio ha sempre pazienza, ci comprende, ci attende. Non si stanca mai di perdonarci, se sappiamo tornare a lui con il cuore contrito». Il Santo Padre ha poi parlato del libro del cardinale Kasper, un buon teologo: «Non credete che faccia pubblicità a un libro dei miei cardinali – ha precisato -. Non è così. Nel testo si parla proprio della misericordia». Papa Francesco ha descritto anche un episodio verificatosi a Buenos Aires, dove una volta ha incontrato una donna anziana che gli ha detto che voleva confessarsi «per chiedere perdono a Dio che è misericordioso con tutti, perché se non lo fosse il mondo non esisterebbe». Il Papa ha spiegato che le parole dell’anziana l’hanno molto stupito, perché in quella frase c’era il senso delle Sacre Scritture.
«Non stanchiamoci mai di chiedere perdono – ha continuato il Santo Padre -. Dobbiamo essere misericordiosi con tutti». Infine l’Angelus e le parole conclusive con la benedizione: «Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini. Grazie della vostra accoglienza e pregate per me, ve lo chiedo. Ho scelto il nome del Patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, e ciò rafforza il mio legame con questa terra, dove è nata la mia famiglia». Il Papa ha concluso augurando a tutti «buona domenica e buon pranzo».
Maria Ianniciello