Non è partita alla grande, da un punto di vista cinematografico, la 44esima edizione del Giffoni Film Festival. Gli aerei di Planes 2: Missione Antincendio, anche se in leggera ripresa rispetto al primo episodio dello scorso anno, annoiano i più piccoli a causa della ripetitività delle scene e della quasi totale assenza di ironia. Ricordiamo che Planes è lo spin-off di Cars, un titolo già molto mediocre dal punto di vista qualitativo, e che ha ricevuto feroci critiche da parte degli addetti ai lavori. Al botteghino, però, non gli andò affatto male, incassando nel 2013 la bellezza di 219,788,712 dollari, a fronte dei 50 spesi per la realizzazione. La trama del secondo capitolo è certamente più allettante. Dopo essere diventato un campione di gare ad alta quota, l’ex aeroplanino agricolo Dusty deve fare i conti con gli ingranaggi che lo compongono, che danno cenni di cedimento. L’unica soluzione affinché non si rompa è quella di smettere di gareggiare il che equivale a infrangere i suoi sogni di gloria. Come se non bastasse, il ministero per la Sicurezza e i trasporti ha disposto di chiudere l’aeroporto dove hanno la base i suoi amici aeroplani ed è così che Dusty corre in soccorso del suo amico pompiere Mayday. E’ l’inizio di una nuova avventura per il nostro eroe che dovrà sottoporsi a un addestramento come aereo cisterna sotto la guida dell’esperto di elicotteri antincendio Blade.
La struttura narrativa è dunque più complessa rispetto al primo Planes, quando i protagonisti erano solo delle macchine volanti che si esercitavano per riuscire nell’impresa di gareggiare. Dusty & Co. devono ora trovare il modo per reinventarsi, un po’ come cerchiamo di fare noialtri in tempi di crisi. In particolar modo, la pellicola evidenzia come Dusty dovrà abbandonare il suo ruolo da vincente per confrontarsi con la dura realtà dove il gioco di squadra è più importante dell’affermazione individuale. L’iconografia di Planes 2 è molto legata all’immaginario collettivo dell’11 settembre, dove persero la vita, tra gli altri, settanta eroici vigili del fuoco. Il cartoon abbandona inoltre la sua impostazione internazionale per concentrarsi sulle radici americane. Un sano patriottismo che si svela anche nelle location mozzafiato, ispirate ai parchi nazionali di Yosemite e Yellowstone. Un vero peccato che il regista Roberts Gannaway, dopo una lunga carriera alla Disney, non riesca a confezionare un prodotto di intrattenimento all’altezza dei cartoni animati visti finora in questa stagione cinematografica, a partire dall’elettrizzante Frozen per arrivare ai simpatici draghi e vichinghi in Dragon Trainer 2.
Planes 2, pur essendo nettamente superiore al primo episodio, non brilla certo per originalità ma l’utilizzo degli effetti speciali (ben 80 per dare vita a una visione spettacolare del fuoco) e le 800 diverse inquadrature aiutano non poco la riuscita del film, che sottolinea così l’altro suo tema fondamentale, ovvero la salvaguardia dell’ambiente. Un altro punto a favore di Planes 2 è sicuramente costituito dalla coinvolgente colonna sonora, con degli ottimi brani eseguiti al pianoforte acustico da Bruce Hornsby. Per quanto riguarda le voci, vento di Tuono sarà doppiato in italiano da Marzocca, il Muletto Fan e l’elicottero Nick dagli speaker di Radio Italia Savi & Montieri, lo sbadato Sgocciolo da Andrea Contaldo mentre Aereo Bullo ha la voce del comandate di Inaer Italia Federico Max e il cronista Brent Mustanburger quella del giornalista sportivo Gianfranco Mazzoni. Planes 2 (consigliato a un pubblico di bambini tra i 3 e 10 anni, ma non oltre) si appresta a uscire nelle nostre sale il 28 agosto, dove sarà disponibile anche in 3D, di cui si può fare tranquillamente a meno data la sua totale inconsistenza.
Trailer: http://youtu.be/QZQ-wviLRp8
Rosa Maiuccaro