Ad un rimpasto, Renato Brunetta preferisce un riequilibrio nella composizione della squadra di governo. In un’intervista ad “Avvenire”, il capogruppo del Popolo della Libertà spiega che «tra il Pd e il Pdl c’è stato una scarto di valori pari allo 0,3 per cento ma il Partito Democratico ha quasi il doppio dei ministri. Serve un riequilibrio e a settembre si dovrà arrivare a una pari dignità di rappresentanza nel governo, proporzionata ai voti raccolti alle elezioni». Il governo Letta, ha affermato ancora l’ex ministro della Funzione Pubblica, «è nato in un momento di transizione, tanto che si parlava di una durata di 18 mesi. Se invece si vuole cambiare prospettiva e ragionare in termini di legislatura allora serve un riequilibrio, funzionale anche a un diverso programma e magari basato su un patto forte, sull’esempio di quello che, nello scorso decennio, ha consentito alla Germania di portare a compimento le riforme necessarie».
Anche Dario Franceschini e Angelino Alfano non vogliono sentir parlare di rimpasto di governo, rispondendo a distanza al segretario del PD, Guglielmo Epifani, che ha evocato un esecutivo più forte e con un profilo più autorevole. «In molti – ha spiegato il ministro per i rapporti con il Parlamento – giustamente parlano di un’esigenza di rafforzare il governo. Questo lo vogliamo soprattutto noi che ne facciamo parte ma l’obiettivo si raggiunge lavorando sui punti programmatici che governo e maggioranza insieme si sono dati».
Dalle colonne del “Corriere della Sera” arrivano le parole del vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano, che tocca le tematiche più attuali degli ultimi giorni. «Non ci sarà alcun passo indietro, né alcun rimpasto. Non c’è terza via – prosegue il ministro dell’Interno – tra questo esecutivo e il caos». Poi su Berlusconi aggiunge: «Resteremo uniti ancor di più fino al 30 luglio perché la nostra preoccupazione per la vicenda giudiziaria è fortissima». Il ministro dell’Interno non nega ancora che il voto alla mozione di sfiducia nei suoi confronti per il caso Shalabayeva «è stato un momento di tensione», ma nel contempo si dice convinto che «il rilancio dell’azione del governo nasca proprio dal discorso di Letta».
In un periodo particolarmente caldo sotto molti punti di vista arriva anche l’allarme di Gianroberto Casaleggio che in un’intervista a Gianluigi Nuzzi pubblicata sul blog di Beppe Grillo spiega: «Io penso che il Paese avrà nei prossimi mesi, non so quanti, uno shock economico. Uno shock che potrebbe portare a una ridefinizione della rappresentanza politica oppure a uno spostamento della politica da problemi politici a problemi di carattere sociale: disordini, rivolte. Quindi qualcosa che non può essere dominato dalla politica».
C’è spazio però anche per una buona notizia che arriva invece dal Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato: «In autunno annunceremo lo stop all’aumento dell’Iva e la cancellazione dell’Imu sulla prima casa».
Emilio Buttaro