«Dai giovani si impara». Ha concluso così l’intervento il presidente del Senato Pietro Grasso, ospite d’eccezione al 43esimo Convegno di Confindustria Giovani a Santa Margherita Ligure in provincia di Genova, prima di snocciolare punto per punto tutte le questioni che ieri sono state messe sul tavolo del summit dai giovani imprenditori rappresentati da Jacopo Morelli. Liberare l’energia da lacci e laccioli, ma liberare anche le grosse capacità produttive e farle emergere nella loro totale potenzialità che sono innumerevoli. I giovani, quindi, protagonisti della ripresa economica con una visione più aperta, fresca e innovativa verso una ripresa economica che deve superare molti ostacoli e che non può non tener conto di alcuni fattori che hanno ingessato per anni l’economia. Un presidente del Senato che ha apprezzato molto gli obiettivi del convegno risultati, ai suoi occhi, costruttivi ed ambiziosi, non mancando, altresì, di sottolineare il contributo ed il ruolo centrale dei giovani nella fase di ripresa che ha riassunto con una frase di sprono: «Giovani modello per interpretare meglio il ruolo istituzionale». Ha esortato gli stessi a sentirsi componente indispensabile e centrale nella governance del settore produttivo, ognuno complementare all’altro come motore propulsivo, facendo crescere i fattori sani per il rilancio di tutto il tessuto produttivo del Paese, avendo sempre un occhio attento a quei fattori che minano e minacciano l’economia: la criminalità organizzata, la poca etica, la corruzione ed il clientelismo. Ripartire e risanare l’economia anche dai principi e dai valori. Questo in sintesi più volte esortato in sala dalla seconda carica dello Stato, amplificato da una simpatica “defaillance” linguistica quando sollecitando il coraggio degli investitori a ripartire l’appello è cominciato con un per gli “investigatori”.