Il prete multato e il senso del sacro…

Ha fatto molto scalpore la notizia di Don Lino Viola, il prete di Cremona che è stato multato per aver celebrato la Santa Messa alla presenza di alcuni fedeli. La comunità si è divisa tra chi appoggia Don Lino e chi lo critica severamente per non aver rispettato la Legge. Il caso del sacerdote di Cremona non è tuttavia isolato. Il 2 aprile in Calabria, come riporta l’Ansa, un altro prete è stato multato per aver portato in processione, da solo o più probabilmente con l’ausilio di qualche fedele, il Crocefisso. Un altro episodio è avvenuto il 6 aprile, quando un parroco è stato multato, con tre fedeli e i celebranti per aver detto Messa il giorno della domenica delle Palme. Anche in questo caso le Forze dell’Ordine, come riporta il quotidiano Il Messaggero, sono entrate in chiesa interrompendo la funzione proprio come è accaduto a Don Lino.

Il prete multato e la modalità di intervento…

Ora – tralasciando che il virus si trasmette da persona a persona, e quindi mantenendo la giusta distanza la possibilità di contagio è scarsa – esiste comunque un decreto legge che impedisce ai fedeli di partecipare alla celebrazione. Le chiese sono aperte ma i preti non possono dire Messa alla presenza dei fedeli. Con il parroco ci devono essere solo gli accoliti e le funzioni possono essere trasmesse in streaming. Di conseguenza in questa sede non voglio mettere in discussione la validità di un decreto bensì le modalità di intervento. Ribadisco, perciò, quanto ho scritto su Facebook.

prete multato
Foto di repertorio

Il senso del sacro

Siamo un popolo che non ha più memoria, non ha più storia, non ha più il senso del sacro e con questo ultimo termine intendo il rispetto per la vita e per quel Mistero che la avvolge tutta. Non parlo di religione, mi riferisco alla sacralità che è ben diversa dalla logica puritana. In Italia, come in gran parte dell’Occidente, il Dio Cristiano è stato sostituito dal culto dell’apparenza e del consenso che dilaga sui social.

Quindi, mi ha inquietata quel carabiniere che a Cremona è entrato in Chiesa in nome della ‘Legge’ che poteva essere fatta rispettare anche in modo meno plateale. Invece il carabiniere e chi gli ha dato le direttive hanno interrotto in maniera sacrilega la funzione religiosa; cosa che per me – che ho una memoria storica – è impensabile e raccapricciante perché mi rievoca altre epoche. C’erano in uno spazio di 300 metri quadri 13 persone. Al supermercato ce ne sono di più. Ieri eravamo quasi uno addosso all’altro, dal salumiere del supermercato. Ma non è questo il punto. Se vuoi far rispettare la Legge, attendi che la funzione sia terminata e poi magari discuti e sanzioni il parroco. Ma a te, autorità civile, interessa non la Legge bensì gli applausi e la festa che molti italiani – sprovvisti del senso del sacro – ti faranno sui social. E alla fine hai vinto tu ma non ha vinto la vita né la Costituzione. Chi non ha più il senso del sacro ha perso tutto. Ha perso la dignità e la speranza.

Il silenzio e la forza della preghiera…

Durante la Santa Messa il silenzio vige sovrano perché si  sta compiendo un rito secolare ed antico che merita rispetto. Le persone sono raccolte in preghiera e si uniscono con la Fonte di cui l’umanità ha sempre avuto bisogno, per superare le difficoltà, già quando viveva nelle caverne. Nel momento in cui un sacerdote viene interrotto sull’altare si spezza quel rito antico e si compie un sacrilegio. Sono regole non scritte che però la Costituzione riconosce nell’articolo 19. Anche la Scienza, come si legge in un articolo pubblicato su Focus, ha confermato che i rituali sono molto importanti per il nostro cervello. Il senso del sacro ci rende umani in grado di cogliere la bellezza. Se rinnegano la sacralità, che non è mai venuta a mancare, nemmeno in tempi di guerra, gli occidentali avranno una vita sempre più ostica e meccanica! Maria Ianniciello

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