Ore 22.25 Pier Luigi Bersani si dichiara soddisfatto, anche perché ha creduto «dal primo momento in questa avventura politica». «Un grande partito progressista deve sempre aver fiducia nei suoi elettori. Dedico questa vittoria a mia moglie e ai miei figli nonché ai volontari, spero che possano riposarsi un po’ perché sono mesi che lavorano – ha continuato il segretario del PD -. Grazie a tutti quelli che hanno collaborato. Non può esistere un grande partito popolare senza i volontari e senza un’organizzazione che li sappia tenere assieme. Devo poi ringraziare le forze politiche che hanno sottoscritto la nostra carta, L’Italia Bene comune. Un ringraziamento a quei candidati del primo turno che mi hanno sostenuto nel secondo. Grazie a Laura Puppato; il suo interesse per la green economy è nelle mie corde, grazie a Tabacci, al quale dico che non verremo meno ai nostri intenti liberisti, e un saluto particolare a Nichi Vendola. Voglio ringraziare Matteo Renzi e voglio riconoscergli una presenza forte e fresca a queste primarie. Le ha fatte vivere in modo vero. Adesso io credo di sapere qual è il mio compito. Devo fare due cose: dare un forte profilo di Governo e di cambiamento al centrosinistra, poi predisporre i percorsi e gli spazi per dare occasioni alla nuova generazione. Queste due cose le farò. Domani partirò per la Libia. Incontrerò il nuovo Governo libico, perché ritengo che l’Italia debba riprendere il ruolo centrare che ha nel Mediterraneo. La nostra gente ha fiducia in noi e si è resa conto che abbiamo unità di intenti. Avremo degli avversari e tanta gente da convincere. La prossima sfida, che vi propongo, è quella di vincere senza raccontare favole. Non possiamo vincere a qualsiasi costo. E, siccome in un Paese come il nostro la mamma del populismo è sempre incinta, noi dobbiamo vincere senza raccontare favole. Non possiamo ignorare la realtà. Si ricomincia con la battaglia vera. Io vi chiedo di metterci tutta la convinzione e l’impegno affinché questo viaggio lo facciamo insieme. Dobbiamo essere gioiosi, tranquilli e forti».
Ore 22.10 Romano Prodi sempre dai microfoni di SkyTg24 ha dichiarato di aver apprezzato il discorso di Renzi che, a suo dire, ha contribuito ad avvicinare la gente alla politica. «Negli ultimi giorni la lotta è stata troppo accesa per le Primarie. L’ultimo Renzi non mi è piaciuto», ha sostenuto Prodi.
Ore 21.50 Matteo Renzi afferma da Firenze: «Ho appena chiamato Pier Luigi Bersani per fargli i miei e i vostri complimenti. Allo stesso modo vorrei che fossimo seri con noi stessi e non avessimo nessun rimpianto: abbiamo raccontato due modelli alternativi di Italia. Ma oggi dobbiamo prendere atto che, avendo offerto un’idea diversa, non sono riuscito a raccontare il mio programma. La nostra non era una battaglia di testimonianza, volevamo prendere in mano il Governo del Paese e non ce l’ho fatta. Io ho sbagliato e voglio chiedervi scusa. Purtroppo non sono riuscito a togliermi di dosso, fuori dalla Toscana, l’immagine del “ragazzetto” ambizioso. Non siamo riusciti a portare un numero sufficiente di italiani ai gazebo. Bersani ha il dovere di parlare anche a coloro che non sono andati ai gazebo. Siate orgogliosi di quello che siete riusciti a fare in questi tre mesi. La politica è felicità e orgoglio di essersi messi in gioco; voi ci siete riusciti. La politica è una cosa che vi riguarda. E’ stato un privilegio per me accompagnare la vostra speranza e camminare con voi. E’ bene che da domani mattina, smaltita la delusione, si ricominci il cammino. Abbiamo dalla nostra parte l’entusiasmo e il tempo».
Ore 21 Giornata molto intensa per gli elettori del Partito Democratico che sono stati chiamati a scegliere per la seconda volta il loro candidato Premier tra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzo che sono andati al ballottaggio. Il segretario del Pd (sono state scrutinate la metà delle schede) è al 61,8 per cento mentre il sindaco di Firenze è al 38,2 per cento. Intanto Nichi Vendola così commenta ai microfoni di SkyTg24 questi dati: «Le primarie sono state un grande fatto e mi auguro che anche lo schieramento avversario si organizzi, in modo da riportare la politica nelle mani dei cittadini. C’è bisogno di una svolta a Sinistra: questo è quanto hanno dichiarato votando Bersani i nostri elettori».