Lunedì 9 giugno, in esclusiva su Sky Uno, prenderà il via RDS Academy, programma televisivo che vedrà 12 concorrenti inseguire un unico, grande sogno: diventare la star radiofonica del futuro vincendo un contratto di lavoro con RDS. Ambientato nel quartier generale della storica radio nazionale, RDS Academy è un format televisivo unico nel suo genere, ideato per forgiare il talento di alcuni aspiranti speaker. Coach della prima edizione del programma, condotto da Diletta Leotta, giovane volto di Sky, sono Anna Pettinelli (voce di RDS), Matteo Maffucci (anima degli Zero Assoluto) e Giovanni Vernia (comico e attore lanciato da Zelig). I tre giudici hanno scelto i 12 concorrenti dopo una selezione spietata e accurata. Oltre 5mila video-provini di aspiranti entertainer hanno intasato, infatti, i server della radio. Di questi, però, solo 40 fortunati hanno potuto varcare la soglia dell’Auditorium multimediale di RDS e tentare di accedere alla fase finale.
«Mi raccomando: non chiamatelo talent! – esordisce Anna Pettinelli –. RDS Academy non è uno show televisivo che cerca e lancia allo sbaraglio un talento. Abbiamo cercato persone che potessero essere adatte alla nostra accademia e che avessero voglia di imparare e di lavorare seriamente. Gli aspiranti speaker sono stati chiusi in radio per ben otto ore al giorno, studiando dizione, inglese, storia della musica, stile e scrittura redazionale, tecnica di mixer, improvvisazione, preparazione di un’intervista e molto altro, come fosse un vero master. Abbiamo coinvolto professionisti che ci hanno aiutato a far funzionare al meglio questa scuola di radio». Tra i personaggi coinvolti, che hanno affiancato i tre coach durante la preparazione dei concorrenti, Enrico Mentana (direttore Tg La7), Ernesto Assante (giornalista e critico musicale), Giovanni Benincasa (autore televisivo), Paola Ventimiglia e Sara Fallaci (giornaliste di Vanity Fair) e tutta la squadra di RDS, da Rossella Brescia a Marco Liorni.
«E’ stata un’esperienza meravigliosa – confessa Matteo Maffucci – .Ho fatto tanti anni di radio, mi ha insegnato parecchio. Per esempio, a stare col pubblico, a comunicare, ad interagire. RDS Academy è, però, la mia prima vera esperienza televisiva. Come giudice, mi sono scoperto un po’ cattivo e puntiglioso, anche se le emozioni sono state tante. A un certo punto, ci si affeziona ai concorrenti anche se sei costretto ad eliminarli. Il percorso formativo per chi vuole fare lo speaker è fondamentale. La musica rappresenta solo il 50 per cento di ciò che è radio. Il resto lo mette l’entertainer, che deve raccontare un brano e non limitarsi ad annunciarlo».
«Ancora non ho capito perché mi hanno chiamato – spiega Giovanni Vernia, con la sua consueta ironia – . Se cercavano un nuovo entertainer in radio, perché non hanno assunto direttamente il sottoscritto? – (ride, ndr) – Scherzi a parte, sono molto felice di aver accettato questa sfida. E’ stata dura ma, allo stesso tempo, divertente. Anna e io abbiamo litigato fin dal primo provino. Lei è la più cattiva dei tre. Fosse dipeso da me, avrei preso tutti i candidati! Il mio compito a RDS Academy? Non far prendere troppo sul serio il ruolo di speaker. Insegnare l’intrattenimento. Tirar fuori, da ciascun concorrente, il senso dell’umorismo, fondamentale in radio. E poi sdrammatizzare i momenti di tensione».
Tra le migliaia di persone che si sono presentate ai provini, si sono visti giovani anche senza esperienza, così come molti over 50, tutti dotati di belle voci. «Ricordo simpaticamente un uomo sulla settantina, preparato e carismatico – racconta la Pettinelli – . Anche un professore 45enne davvero bravo che però, all’ultimo momento, ha dovuto rinunciare alla scuola perché la moglie aveva minacciato di lasciarlo! Ne sono successe davvero tante. Sono sicura che, durante le nove puntate di RDS Academy, gli spettatori si divertiranno. Il premio finale? Un contratto di lavoro con la nostra radio, un riconoscimento che vale molto più dei 200mila euro vinti al Grande Fratello da una persona chiusa in casa per sei mesi a fare niente. In questo periodo di crisi, con livelli di disoccupazione elevatissimi, dare un lavoro sicuro a una persona, credo sia un’opportunità bella e concreta».
Silvia Marchetti