Poco ingessati, sorridenti e propensi a rispondere alle domande della giornalista Monica Maggioni. Questa sera sono apparsi così su Rai1 Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, che domenica si sfideranno al ballottaggio delle primarie del PD. Chi vincerà sarà il candidato premier del centrosinistra. I due politici si sono confrontati su tematiche variegate e molteplici facendo conoscere i loro programmi con una comunicazione diversa ma con contenuti simili. Più agguerrito Matteo Renzi che come al solito ha ricordato anche quanto fatto di negativo nelle passate legislature dal centrosinistra. Più sobrio invece Pierluigi Bersani che ha aperto a possibili alleanze con i moderati e con altre forze politiche, esclusa la Lega e i Berlusconiani. La sfida si è aperta sulla situazione economica italiana, in particolare sulla intricata questione dell’evasione fiscale. E su questo i due candidati si sono mostrati concordi, come anche sul ruolo dell’Europa che – hanno detto – «va rivisto per poter concretizzare finalmente il sogno degli Stati Uniti d’Europa». «E’ necessario uscire dall’individualismo degli Stati, ritornando a un progetto comune basato sulla solidarietà», ha chiarito Bersani.
Si è discusso inoltre di Medio Oriente, «su cui – ha affermato Matteo Renzi – bisogna tenere alta l’attenzione, guardando soprattutto all’Iran in modo da trovare una soluzione anche per il conflitto israeliano-palestinese». E per quanto riguarda il Sud che è stato per molti secoli roccaforte del Mediterraneo, Bersani ha puntato soprattutto «sulla lotta alle Mafie, cercando al contempo di risolvere i gravi problemi creati dal centrodestra». Pur mantenendo la stessa linea di pensiero del segretario, il sindaco di Firenze si è invece soffermato «su quel circolo vizioso che attanaglia il Mezzogiorno, cioè il clientelismo e la raccomandazione che mantengono queste aree nell’immobilismo». «Il Sud è il luogo dove si gioca la nostra sfida; quindi bisogna seguire l’esempio della Germania che è riuscita dopo 10 anni di divisione a riunire economicamente il Paese», ha dichiarato Renzi. Nel corso del lungo dibattito si è anche parlato di privatizzazioni, di industria, di formazione e di pensioni, dando spazio alle domande degli spettatori e dei ragazzi di alcuni comitati. E infine i due appelli.
«La politica deve far scaldare i cuori; ci siamo messi in discussione per rinnovare il Partito e per non riproporre le stesse facce – ha detto Renzi -. Il vero rischio per l’Italia è non cambiare; perciò io dico agli italiani: se vi va di cambiare sul serio domenica andate a votare». Secondo Pierluigi Bersani, «per costruire un Paese migliore bisogna mettere in prima linea i più deboli e quindi la solidarietà». «Il nuovo secondo me è governare mettendosi all’altezza della vita comune dei cittadini e noi cercheremo di perseguire questo obiettivo», ha continuato Bersani.
E adesso non ci resta che aspettare l’esito delle elezioni…