Verrà presentato giovedì 7 marzo 2013 alle ore 9.00 a Roma il primo documento in Italia per i diritti dei disabili in ospedale, voluto dalla Cooperativa sociale ‘Spes contra Spem’, in collaborazione con l’Università Cattolica e il Policlinico Universitario A. Gemelli. La “Carta dei diritti delle persone con disabilità in ospedale” parte dalla convinzione che sia eticamente e umanamente necessario venire incontro alle esigenze di coloro che soffrono. Gli strumenti da mettere in campo implicano l’utilizzo di risorse finanziarie, ma soprattutto un grande cambiamento culturale da realizzarsi con un forte impegno formativo e di sensibilizzazione degli operatori del settore.
Proprio a questo scopo, la carta è stata articolata in modo tale che oltre all’enunciazione del singolo diritto, e alla successiva spiegazione, vi sia un’esemplificazione di quali strumenti dotarsi per far sì che la singola persona con una specifica disabilità – intellettiva, relazionale, sensoriale, motoria – possa esercitare questo diritto.
«La persona con disabilità – si legge nel documento – ha diritto a tutte le cure, non solo a quelle legate alla sua eventuale particolare patologia, ma anche a quelle necessarie per altre patologie specialistiche o generiche. Devono inoltre essere previsti programmi di prevenzione con controlli clinici, laboratoristici e strumentali di prevenzione».
La Carte si basa sulla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità recepita e resa vincolante a livello nazionale nell’ordinamento italiano con L.18/2009, che all’articolo 25 sancisce il diritto alla cura. «D’altra parte il diritto alla cura – prosegue il documento – come altri diritti umani, trova fondamento nella dignità intrinseca ad ogni essere umano. Una dignità caratterizzata dalla universalità (è di ogni essere umano) e dalla radicalità. In questo lavoro abbiamo evidenziato come i diritti sanciti dall’art.25 della Convenzione delle Nazioni Unite possano trovare concreta applicazione nella Carta europea dei diritti del malato proprio in questa tipologia di pazienti».
L’auspicio dei promotori è che questa Carta possa essere il primo passo per la realizzazione all’interno delle strutture ospedaliere e sanitarie di percorsi diagnostici-terapeutici a misura di persona con disabilità, cosa che già avviene in alcune isolate realtà, e in grado di promuovere una diversa visione della questione nel mondo sanitario.