Sabato 3 novembre alle ore 20.30 (con replica domenica 4 alle 18.00), per la Stagione Sinfonica 2012-13 del Teatro di San Carlo di Napoli, ritorno sul podio napoletano -dopo l’ultima esibizione dell’aprile 2011 con il “Requiem” di Johannes Brahms- per lo statunitense John Axelrod, allievo prediletto di Leonard Bernstein, direttore principale dell’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano ed oggi tra i nomi più richiesti dalla scena internazionale per il suo vasto repertorio, il suo stile fortemente carismatico e la sua esperienza che lo ha portato a collaborare con più di 130 orchestre in tutto il mondo. In programma, una delle pagine sinfoniche più imponenti e complesse della storia della musica: la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler. In scena, Orchestra, Coro femminile e Coro di Voci Bianche del Lirico di Napoli, questi ultimi due preparati rispettivamente da Salvatore Caputo e Stefania Rinaldi. Parte solista affidata all’israeliana Rinat Shaham, interprete già diretta da Daniel Barenboim e Antonio Pappano, ed infine protagonista anche sul grande schermo nel film “Talking sides” di Isztvan Szabo.
«Ricordo quando ho studiato la ‘Terza’ di Mahler con Bernstein e in seguito con Eschenbach, suo ultimo lavoro come direttore musicale della Houston Symphony – afferma Axelrod – Ho avuto la fortuna di ascoltare tutto il ciclo delle sinfonie di Mahler diretto da Claudio Abbado, durante i miei anni trascorsi a Lucerna, e proprio la sua direzione della ‘Terza’ di Mahler è rimasta impressa nella mia memoria. Quest’opera è a mio avviso la testimonianza del misticismo di Mahler, il quale tende in un certo senso al ‘buddismo’ del suo tempo. C’è la glorificazione della terra, degli animali, del Paradiso e dell’Amore; la sinfonia descrive quello che la vita -e ciò che c’è oltre di essa- hanno suggerito a Mahler. Vedremo allora cosa Mahler suggerirà a me e ai miei amici del San Carlo in occasione del concerto».
Composta tra il 1893 ed il 1896 (ed eseguita per la prima volta nel 1902), la “Terza” di Mahler è formata da sei movimenti. L’opera si presenta come un grande poema musicale che vuole dar voce alla natura nella sua totalità, descrivendo in ordine progressivo, attraverso i suoi ricercati elementi sonori ed il suo potente linguaggio, tutti gli stadi del creato fino a giungere ad una dimensione trascendentale: «Si comincia con la natura inanimata», scrisse l’autore a proposito della sua composizione, «e si ascende fino a Dio. Potrei definire l’ultimo tempo ‘ciò che Dio mi racconta’ … La mia sinfonia sarà qualcosa di inaudito! Tutta la natura vi trova una voce e narra un mistero così profondo quale forse nel sogno si può presagire». La Sinfonia n. 3 (nella quale echeggiano rimandi nietzschiani con estratti di “Così parlò Zarathustra”, scelti quale testo del quarto movimento), è in assoluto la sinfonia più lunga con la sua durata di circa 95 minuti. L’ultima esecuzione del capolavoro di Mahler al San Carlo è datata 31 maggio 2007.