Sciopero Colosseo, «Danni incalcolabili»

Colosseo ©Diliff
Colosseo ©Diliff

Sono stati centinaia i turisti bloccati davanti alle porte del Colosseo ieri. Tutta la mattinata sotto il sole cocente a causa di un’assemblea sindacale dei lavoratori dei Beni Culturali convocata dal sindacato autonomo Plp. Il disagio è stato tale che la Protezione Civile, è stata costretta a distribuire bottigliette d’acqua ai turisti. Certo è che una bella immagine il nostro Paese non l’ha data, anche se comprensibili le cause della mobilitazione dei dipendenti, nata per “la carenza di personale e tagli ai salari”.

A stigmatizzare la chiusura del Colosseo il presidente di Confcommerio e Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli: «Era già molto grave quanto successo giovedì scorso, ma la nuova chiusura del Colosseo rappresenta per il nostro Paese un danno d’immagine ancora peggiore e non più tollerabile: a nome di Roma e di tutta l’Italia chiediamo a questo punto con forza che intervenga subito il Ministro del Turismo».

Di stesso tenore, la posizione e le dichiarazioni di Bernabò Bocca, Presidente nazionale di Federalber​ghi. «Rispettiamo i diritti dei lavoratori, ma quelli dei cittadini e dei turisti non sono meno importanti». Poi continua. «In un Paese come l’Italia, le attività a servizio dei turisti devono essere considerate servizio pubblico essenziale e l’episodio di ieri costituisce un gravissimo danno d’immagine per Roma e per l’Italia. Confidiamo pertanto in un intervento urgente del ministro Bray – conclude il Presidente degli albergatori italiani- per impedire che i turisti vengano maltrattati e che l’Italia venga esposta ad un grave danno di immagine, con serie ripercussioni economiche».

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