L’Africa è continente in movimento; una terra di profughi che fuggono verso l’altrove dove ha sede la speranza. A fine agosto l’Unicef scriveva in una nota che 1milione di bambini siriani sono in fuga a causa di un conflitto che dura da troppi anni per essere compreso, accettato. Oggi l’Organizzazione con un’altra nota informa che 4mila scuole in Siria sono state distrutte e con esse anche la possibilità di un futuro migliore che può realizzarsi solo attraverso l’istruzione e la consapevolezza che c’è un’alternativa alla guerra.
L’Unicef sostiene che 2milioni di bambini, dai 6 ai 15 anni, in quel Paese hanno abbandonato la Scuola e che per tutelare il diritto all’istruzione è partita la campagna “Back to Learning” che si prefigge l’obittivo di riportare a Scuola 1milione di bambini siriani. La campagna si avvale di cartelloni, manifesti e volantini. L’Unicef, che sta distribuendo in Siria 5mila kit per l’insegnamento e per l’apprendimento, 800 kit di istruzione per la prima infanzia nonché 3mila kit ricreativi, ha ideato un programma pensato per alunni e insegnanti.
Secondo Youssouf Abdel-Jelil, rappresentante Unicef in Siria, «è importante per il benessere dei più piccoli e per il miglioramento della società, fare leva sull’istruzione», ma- spiegano dall’Organizzazione- servono fondi, perché sono stati elargiti solo 16milioni di dollari sui 33 richiesti per lo Studio.
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