Stonewall, trama del film e recensione – Alcuni film lasciano un profondo senso di nausea. Si tratta soprattutto di pellicole che ci parlano d’ingiustizie sociali con un taglio drammatico che sconvolge. Negli ultimi anni da “Selma” in poi, il cinema si sta dedicando molto al tema della lotta per i diritti civili e, dopo “Suffragette”, uscito in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna, lo spettatore resterà certamente colpito da Stonewall, il lungometraggio diretto da Roland Emmerich con Jeremy Irvine nel ruolo di Danny Winters, omosessuale cresciuto nel Kansas. La recitazione di Irvine è un crescendo di emozioni e, così com’era già accaduto ne “Le due vie del destino”, il personaggio dell’attore inglese sotto la faccia da bravo ragazzo nasconde tenacia e forza, qualità che gli consentono di ribellarsi al padre per poi trasferirsi nella Grande Mela. Danny vuole studiare alla Columbia University ma prima deve superare una serie di prove. Aiutato da un transgender, il ragazzo comincia a frequentare Stonewall Inn, un locale della Mafia situato nel cuore del Village. Siamo nella seconda metà degli anni Sessanta, all’alba delle contestazioni per i diritti degli omosessuali.
La macchina da presa si muove agile e sicura in un ambiente corrotto e senza regole, dove questi ragazzi sono costretti a prostituirsi per un pugno di dollari. Poco prima il regista con una serie di convincenti flashback ci conduce nell’ambiente natio di Danny, dove la virilità faceva rima con personalità. Stonewall, partendo da una storia individuale e inventata, si sofferma su un momento storico dimenticato, grazie al quale la lotta per la parità di genere, quindi anche dei Gay, cambiò per sempre le sorti di chi era considerato diverso tanto da rischiare addirittura di perdere il posto di lavoro e di finire in galera solo per il fatto di non indossare abiti maschili.
Stonewall non ha la stessa intensità di film quali per esempio “I segreti di Brokeback Mountain”, “Carol” o anche “The Danish Girl” ma ha il merito di aver alzato il sipario su vicende poco note. Il film è stato, di conseguenza, per la sottoscritta una piacevole scoperta, fatta in un cinema di provincia, nel corso di una serata un po’ sottotono. Da vedere, nonostante le critiche di chi considera questo lungometraggio poco attendibile dal punto di vista storico, poiché si è deciso di narrare fatti accaduti creando un personaggio mai esistito e per giunta bianco (i promotori della lotta newyorkese per i diritti civili degli omosessuali erano soprattutto afroamericani). Di seguito il trailer di Stonewall.