Ha un cognome italiano Adam Lanza, il giovane killer che ieri è entrato nella nella Sand Hook Elementary School di Newtown, nel Connecticut, e ha ammazzato con colpi di pistola la madre e 27 persone, tra cui 20 bambini; poi si è tolto la vita. Una strage che in queste ore sta addolorando gli Stati Uniti e il mondo intero. E il cordoglio arriva proprio dall’Unicef che con una nota sostiene: «Ancora una volta siamo costretti a commentare una strage di bambini. Questa volta in una scuola elementare. Le esplosioni di forme estreme di violenza sembrano privilegiare ancora una volta luoghi destinati allo sviluppo e alla vita serena dei bambini – scrivono dall’Unicef -. Luoghi che dovrebbero essere destinati alla realizzazione dei diritti, non alla loro totale negazione. La violenza va prevenuta e contrastata, ma è necessario prevedere anche adeguate misure di recupero che possano contribuire a spezzare il circolo vizioso delle violenze sui bambini. Esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie delle piccole vittime e ci uniamo all’impegno di tutti coloro che, a diverso titolo, si impegnano quotidianamente affinché tragedie come queste non avvengano più». E proprio sulla prevenzione ha fatto leva Barack Obama che tra le lascrime ha detto: «Dobbiamo agire per impedire che stragi come queste si ripetano, al di là della politica, come genitore che come presidente». Il Killer, secondo quanto afferma il New York Times, era schivo e riservato; non partecipava alle attività di gruppo e non aveva un profilo facebook, tanto che, a dire del fratello Ryan, aveva problemi relazionali, con evidenti atteggiamenti autistici. Ma su questo ed altri particolari gli investigatori stanno indagando. Certo è che quanto accaduto va a riaprire un dibattito, in realtà mai chiuso, sul libero accesso alle armi negli Stati Uniti.