«È inaccettabile che nel 2013 si spari a un Orso Bruno Marsicano, specie protetta a livello europeo che vive negli Appennini in poche decine di esemplari. Ed è ancora più inaccettabile che questo avvenga all’interno di un’area naturale protetta come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise».
La denuncia arriva dal WWF Italia che, tramite il presidente Dante Caserta, aggiunge: «Chiediamo al presidente del Consiglio Letta di intervenire urgentemente per tutelare un patrimonio di inestimabile valore, creando un coordinamento con i Ministri competenti per indagare velocemente e con efficacia sui colpevoli di questo gravissimo reato, con l’aiuto dei nuclei investigativi del Corpo Forestale – sostiene -. Questo reato non può essere lasciato impunito così come i numerosi casi già avvenuti negli anni passati. Ricordiamo tutti la morte dell’Orso Bernardo e di altri due orsi nell’autunno del 2007, una strage rimasta senza colpevoli. Così come ad oggi è rimasto impunito l’avvelenamento di numerosi animali degli anni passati fino a quelli dei mesi scorsi. Ci vuole una pronta risposta da chi è chiamato a indagare: questa volta vogliamo meno chiacchiere e più fatti concreti. Chiediamo anche che si intervenga per aumentare i controlli sull’allevamento zootecnico sempre più invasivo e incontrollato, in particolare cavalli e bovini, che sta assediando il cuore delle aree protette, con animali tenuti al pascolo brado che possono essere portatori di malattie infettive che facilmente possono attaccare gli animali selvatici e quindi l’orso, già pesantemente minacciato da bracconaggio e riduzione degli habitat. Così come chiediamo di limitare l’accesso alle tante strade di penetrazione in montagna solo a coloro che hanno reali motivi per percorrerle».
Il WWF precisa che ben 18 sono gli orsi morti per arma da fuoco dal 1971 e tanti altri sono morti per lacci e bocconi avvelenati. Alla conservazione dell’Orso bruno in Italia è dedicato il progetto LIFE europeo “Conservazione dell’Orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico”: si tratta di un’iniziativa volta a favorire la tutela delle popolazioni di Orso bruno delle Alpi e degli Appennini ed a sostenerne l’espansione numerica, attraverso l’adozione di misure gestionali compatibili con la presenza del plantigrado, la riduzione dei conflitti con le attività antropiche, l’informazione e la sensibilizzazione dei principali portatori di interesse. Sempre alla tutela dell’Orso in Appennino è dedicato il PATOM, Patto per la Tutela dell’Orso Marsicano.
«Tutte queste importanti iniziative, però, non servono a nulla se continueremo a permettere a coloro che vogliono distruggere gli orsi di agire impunemente», conclude Dante Caserta.