«Nei territori sconvolti dal sisma, ad alta densità imprenditoriale, c’è voglia di ‘normalità’, di voltare pagina. Più di 6.500 imprese agricole, colpite con danni che superano i 700 milioni di euro, tenendo conto delle strutture e delle attrezzature danneggiate nel solo settore agricolo a cui occorre aggiungere quelli del comparto del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano che superano i 200 milioni di euro». Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che è ritornato a Modena per fare il punto sulla situazione e sugli interventi necessari per la ripresa nelle aree terremotate.
«Confagricoltura – ha ricordato Guidi – ha attivato una task force per dare assistenza tecnico-legale agli associati ed ha presentato una serie di puntuali indicazioni e richieste perché la politica recepisca le reali ed inderogabili necessità dell’agricoltura».
In primo piano, nell’incontro promosso dalla Confagricoltura a Modena una serie di temi che hanno grande importanza per le imprese: i contributi e gli sgravi fiscali per agevolare una pronta ricostruzione e ristrutturazione dei fabbricati rurali, gli interventi per le strutture produttive e le certificazioni di agibilità sismica che rischiano di rallentare la ripresa delle attività; i finanziamenti ed il credito agevolato; il ricorso ad ammortizzatori sociali; le agevolazioni procedurali per delocalizzazioni temporanee e definitive; la sospensione di versamenti e adempimenti fiscali; i rinvii delle scadenze normative, le deroghe per la costruzione e ricostruzione degli impianti per le energie rinnovabili. In base a queste problematiche è stato esaminato il lavoro fino ad ora svolto a Montecitorio in relazione alla conversione in legge del decreto 74/12, prendendo atto che sono stati fatti positivi passi avanti con la legge approvata ieri alla Camera (che passa ora al Senato) in cui sono stati accolti diversi emendamenti sollecitati da Confagricoltura; rimangono comunque non soddisfacenti le misure per sgravi fiscali e previdenziali.
«Abbiamo chiesto – ha detto Mario Guidi – che venga compiuto ogni sforzo, attivando l’opportuna corsia di emergenza, perché il ritorno alla normalità in tempi rapidi non sia solo una chimera. Sotto le macerie c’è il cuore del made in Italy agroalimentare, ovvero la produttività, i posti di lavoro e il futuro di un intero indotto. Questo non va dimenticato».
«Per tale motivo – ha concluso il presidente di Confagricoltura – occorre mantenere viva l’attenzione attraverso la determinante attività dei Commissari, chiamati a svolgere il delicato ruolo di coordinamento sul territorio per garantire un’omogeneità di intervento nel rispetto di procedure semplificate, celeri e meno vincolanti. Tenendo anche presente che la ricostruzione può essere un’occasione per ammodernare le strutture». (Foto: Mario Guidi – viniesapori.net)