Più di tremila i morti. Quasi settemila i dispersi, di cui cinque italiani (aggiornamento al 27 aprile, ore 10 – ndr). La situazione in Nepal – il Paese asiatico colpito sabato, 25 aprile, da un violento terremoto (magnitudo 7,8 della Scala Richter) – è drammatica. E la terra in queste ore continua a tremare, con scosse di assestamento molto intense. Le aree più colpite dal terremoto sono quelle nei pressi della capitale Kathmandu. Il Nepal è molto povero: la corruzione è dilagante, il sistema sanitario carente, la disoccupazione imperante. Non esiste una rete nazionale per le emergenze e gli aiuti umanitari sono l’unica risorsa per questo popolo, oggi in grave difficoltà. In Nepal c’è bisogno di personale medico. Medici senza frontiere Italia ha inviato nel Paese otto equipe con attrezzi chirurgici, acqua e altri generi di prima necessità. Dall’ultima nota, inviata dall’Unicef, risulta che i bambini sfollati e bisognosi di aiuto sono oltre 1 milione. Le scorte alimentari e l’acqua si stanno esaurendo, avverte l’Organizzazione. La rete elettrica e mobile sono interrotte. I telefoni non funzionano. Le persone nel timore di altre scosse dormono all’aperto. L’Unicef, per portare sostegno e aiuto agli abitanti del Nepal, soprattutto ai più piccoli, che sono anche i più vulnerabili, sta utilizzando le scorte di emergenza.
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Donazione Unicef per i bambini e le famiglie del Nepal
Per approfondimenti sulle operazioni dell’Unicef in Nepal scarica il testo: Nepal – L’intervento dell’Unicef