Ancora poche ore e sapremo chi sarà il vincitore della seconda edizione di The Voice of Italy. Sono quattro i cantanti rimasti in gara, dopo ben 13 puntate di sfide durissime ed eliminazioni a sorpresa. Negli ultimi mesi abbiamo imparato a conoscerli, abbiamo seguito il loro percorso di crescita, brano dopo brano, performance dopo performance, apprezzando soprattutto le loro splendidi voci, potenti, emozionanti anche se molto diverse l’una dall’altra.
Oggi pomeriggio, presso gli studi Rai di Milano, abbiamo incontrato Giorgia, Giacomo, Tommaso e Suor Cristina, per farci raccontare sensazioni, ricordi, sogni e progetti di ciascuno di loro. «Sono cambiato tanto – spiega Tommaso Pini, team di Raffaella Carrà – .Quando sono entrato in trasmissione avevo un blocco che mi impediva di esprimermi. Ora mi sento più sicuro. Gran parte del merito va al mio coach che ha saputo valorizzarmi anche assegnandomi brani che inizialmente non accettavo e credevo lontani dalle mie corde e dal mio modo di cantare». Il 24enne di Firenze ama il brit pop, genere che, secondo lui, una volta finita la trasmissione, potrebbe essere una ventata d’aria fresca nel panorama musicale italiano: «Credo che il mio repertorio brit pop possa essermi d’aiuto fuori da qui. Potrei fonderlo con musica elettronica oppure con strumenti classici come il piano o gli archi, crendo un genere alternativo in Italia». Tommaso sembra molto sicuro di sé e convinto di ciò che vorrà fare in futuro, anche se ama sognare ad occhi aperti, come ci ha confessato: «Vorrei duettare con Franco Battiato, uno dei miei miti, ma anche con David Bowie e Prince, del quale avrei voluto disperatamente cantare “Purple Rain”, brano che dedico a me stesso e che sento più mio. Il mio percorso a The Voice? Un cammino di perseveranza! Ci ho sempre creduto, nonostante i momenti di difficoltà. Credo che ciascuno di noi porti un bel messaggio: c’è crisi ma ci sono ancora persone che credono nei propri sogni e provano a realizzarli».
Un altro finalista molto agguerrito, deciso e motivato, è Giacomo Voli, della squadra di Piero Pelù. Il cantante emiliano, nelle cui vene scorre rock e metal allo stato puro, spiega come è riuscito, puntata dopo puntata, ad affrontare il suo caratteraccio e a conquistare il pubblico nonostante il genere musicale proposto, non propriamente televisivo e popolare: «Entrando a The Voice ho avuto la possibilità di lavorare su me stesso e di respirare una ventata di ottimismo e di positività. Sono cresciuto molto più di quanto pensassi e sperassi. Trovo bello il fatto che si dia spazio al rock e al metal, ma anche a una voce particolare come la mia». Giacomo, 28 anni, arriva da diverse esperienze artistiche: è il frontman di una band e ha anche partecipato ad alcuni musical, sua grande passione: «Il rock è il genere che permette di liberarsi, di alzare il volume ed è un modo per essere diversi. Il rock, per alcuni, sono i Beatles ma anche gli Iron Maiden. Se mi chiedessero, un giorno, di cambiare genere musicale, di adattarmi al mercato, di scegliere il pop, non accetterei. Solo in Italia esiste un problema con il rock. In Norvegia e Svezia, ad esempio, la musica popolare, quello che noi definiamo pop, è il metal. Ciò che vorrei fare, una volta uscito da qui, è cantare il più possibile, fare tanti concerti, coinvolgendo parte della mia band. Lo farei, però, solo sviluppando un progetto Giacomo Voli, con brani miei, seguendo il mio stile. Nel caso non dovessi riuscire a pubblicare un album e a esibirmi live, potrei tornare a fare musical. Ho già avuto un’esperienza in Jesus Christ Superstar, il mio preferito in assoluto».
Le più giovane dei quattro finalisti è Giorgia Pino, 18 anni, ancora alle prese con la scuola e l’esame di Maturità: «Mi sembra di vivere due vite in una! Lo studio mi toglie molto tempo ed energie, ma sono contenta di essere arrivata in finale. Ancora non ci credo! Vivo in un sogno, vi prego, non svegliatemi! Noemi, il mio coach, mi ha dato tanti ottimi consigli in questi mesi e mi ha aiutata a crescere. Come mi ha detto mia madre, devo restare con i piedi ben saldi a terra, senza farmi viaggi mentali inutili. Cerco di vivermi il momento e di restare sempre me stessa. Ciò che amo di The Voice, e che lo distingue dagli altri talent, è il fatto che qui non si cerca per forza la bella ragazza, non si guarda l’aspetto fisico. Quindi so che se sono in finale lo devo alle mie qualità vocali e non alla faccia o al fisico». La giovane di Lecce si augura di poter collaborare in futuro con Noemi, uno dei suoi idoli, magari per un duetto o la realizzazione di un brano, e di sentirsi un bozzolo pronto a trasformarsi in farfalla: «Me lo ripete sempre il mio coach. So di aver fatto molti passi in avanti grazie al lavoro svolto, e sento anche di avere più testa e più cuore sul palco. In semifinale ho dato tutto me stessa e ora sono qui. Spero un giorno di poter vivere di musica».
Infine, la più chiacchierata e famosa di tutti i concorrenti di The Voice: Suor Cristina Scuccia. Di lei si è detto tutto e il contrario di tutto, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo. Ma la 25enne siciliana ridimensiona il fenomeno così: «Ho sempre cantato, nelle scuole, con i bambini, in chiesa e all’oratorio. Non ci trovo niente di male nel farlo anche qui. Dio mi ha dato un dono, la voce, e io voglio donarlo agli altri. Non penso troppo alla finale perché sono nelle mani del Signore. Vivo l’incoscienza di questa esperienza, forse io e le mie consorelle non avremmo mai immaginato di catturare così tanta attenzione, ma ogni singola scelta che ho fatto è mirata alla gloria di Dio». Suor Cristina parla di J-Ax, suo coach, una vera scoperta: «E’ una persona stupenda. Sono sincera, non avrei mai immaginato si potesse girare durante le Blind Audition. Inizialmente l’ho scelto perché rappresenta un’ampia fetta di ragazzi, alla quale posso arrivare. Il nostro è un rapporto strano. Ax si è rivelato un uomo molto sensibile, che custodisce dentro di sé un grande tesoro». Suor Cristina, infine, confessa di non pensare al futuro, a eventuali concerti, dischi o successi come cantante: «Tutto ciò che arriverà dopo, in caso di vittoria o meno, sarà deciso dalle mie superiori. Credo che l’abito non mi abbia agevolato, come molti dicono. Credo che tutto sia opera di chi sta lassù. E il mio futuro è in mano alla Provvidenza. L’unica certezza che ho, adesso, ad un passo dalla finalissima, è che mi porterò nel cuore tanta ricchezza, umana e artistica, ricevuta dall’incontro con i coach e tutti i miei compagni di avventura».
Non ci resta che attendere la puntata di domani, l’ultima di una lunga serie di battaglie e scontri a suon di note e acuti. La finale vedrà i quattro cantanti presentare cover ma anche un brano inedito. Poi sarà il pubblico da casa, tramite il meccanismo del televoto, a decretare il vincitore di The Voice of Italy 2014.
Silvia Marchetti