«Non è una crisi dell’agriturismo, ma di tutto il sistema turistico italiano, che per troppi anni è stato governato con scarsa competenza e logiche clientelari. Per non affondare, dobbiamo cominciare a lavorare seriamente e renderci conto che, per recuperare il terreno perduto, ci vorrà tanto tempo e tanto impegno». Così Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist (Confagricoltura), commenta i dati, ormai definitivi, dell’Osservatorio Nazionale del Turismo (ONT), raccolti da un sondaggio a consuntivo di Unioncamere-ISNART ad alta significatività statistica (5000 interviste, margine di errore 1,9%), sull’occupazione delle camere nelle strutture ricettive, nei mesi di luglio ed agosto, con un provvisorio per settembre.
L’agriturismo – rileva Agriturist elaborando i dati dell’ONT – è, rispetto al 2011, a -1,9 per cento per luglio, -6,9 per cento in agosto e -19,3 per cento (dato provvisorio) per settembre; sommando luglio e agosto, la flessione è del 4,7 per cento. Soffre un po’ meno il complesso del turismo, in quanto registra un -2,3 per cento per luglio, -5,0 per cento in agosto e (dato provvisorio) -12,5 per cento per settembre; su luglio e agosto, -3,6 per cento.
«L’Italia ha un patrimonio turistico straordinario – prosegue la presidente di Agriturist – la cui valorizzazione incide su un indotto enorme: agricoltura, enogastronomia, artigianato, conservazione del patrimonio naturale e dei beni culturali, esercizi commerciali, “made in Italy”, servizi sul territorio. Sono in gioco migliaia di posti di lavoro, e quote di PIL che oggi sono intorno al 10 per cento ma che potrebbero, in presenza di una iniziativa politica appropriata, salire al 15 per cento».
La nota di Agriturist mette anche in evidenza che il risultato dell’agriturismo è migliore di quello rilevato per il complesso delle strutture ricettive della destinazione “campagna” che a luglio ha perduto il 4,9 per cento, ad agosto l’11,7 per cento e a settembre (dato provvisorio), il 10,8 per cento. «E’ molto importante, a questo punto – conclude Vittoria Brancaccio – che nella messa a punto del Piano Strategico per il rilancio del turismo, recentemente discusso dal ministro Piero Gnudi con le regioni, si dedichi molta attenzione alla promozione verso l’estero delle località che noi consideriamo “minori”, fin qui ignorate dalla presentazione dell’offerta turistica italiana, dove si trova una quota rilevante del patrimonio culturale, enogastronomico e naturalistico italiano».
A tal proposito Agriturist rileva che gli ultimi dati pubblicati dalla Banca d’Italia mettono in evidenza che la spesa degli stranieri che hanno viaggiato in Italia a scopo di vacanza nei primi sei mesi del 2012 è cresciuta di 125 milioni di euro (+1,6 per cento), ma i pernottamenti sono stati 1,9 milioni in meno (-2,6 per cento). Un segnale preoccupante di incertezza sulla ripresa del turismo dall’estero, che pure le previsioni estive hanno dato in recupero.