UN MONDO SENZA AIDS: ORA E’ POSSIBILE

Far nascere una generazione libera dall’HIV e allo stesso tempo migliorare la salute delle madri, riducendone la mortalità, è oggi una prospettiva reale. Dieci anni del programma DREAM in altrettanti paesi africani permettono oggi di mettere questo obiettivo all’ordine del giorno  di un intero continente. La presenza di Ministri della Sanità e Responsabili sanitari da 20 paesi e degli Organismi Internazionali fanno dell’VIII Conferenza Internazionale di Roma sull’AIDS un punto di svolta: dalla terapia non sostenibile ed elitaria alla terapia universale come inversione del trend di crescita della diffusione del virus, potenziamento della prevenzione, chiave dello sviluppo. Dati, proposte, risultati, modelli organizzativi e contributi scientifici, dall’Università della California all’OMS permettono di fare il punto sulla battaglia globale contro l’AIDS e sui successi possibili. Saranno presenti il 22 giugno a Roma nel corso dell’evento “W le mamme! W i bambini! Ridurre la mortalità materna e far crescere bambini senza AIDS”. Iinterverranno, tra gli altri, il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone e il Ministro per la Cooperazione Internazionale e justifycenter;”> DREAM, acronimo di Drug Resource Enhancement against AIDS and Malnutrition, è un programma ad approccio globale per curare l’AIDS in Africa avviato nel febbraio 2002 dalla Comunità di Sant’Egidio. Oggi è attivo in Mozambico, in Malawi, in Tanzania, in Kenya, nella Repubblica di Guinea, nella Guinea Bissau, in Nigeria, in Angola, nella Repubblica Democratica del Congo, in Camerun.

Significativi sono stati i risultati del programma DREAM nel campo della trasmissione materno-infantile dell’infezione, e tali risultati sono oggetto di una nutrita serie di pubblicazioni scientifiche su grandi riviste internazionali.

E’ ormai da più parti dimostrato che si può ridurre quasi a zero la trasmissione al nascituro ed al bambino, grazie ai farmaci somministrati in gravidanza e durante l’allattamento.

L’approccio pionieristico di DREAM – avviato in Mozambico quando era forte lo scetticismo internazionale sulla possibilità di somministrazione della terapia anti-retrovirale nel contesto africano e nel sud del mondo – ha posto tutte le premesse e ispirato un radicale cambiamento delle linee guida della Organizzazione Mondiale della Sanità sullo specifico tema ed oggi, assistiamo ad un fortissimo avvicinamento delle politiche sanitarie dei singoli Paesi africani alla tripla terapia in gravidanza e durante l’allattamento.

Oggi il programma DREAM ha una considerevole esperienza di terapia antiretrovirale (TARV) per la prevenzione della trasmissione madre-bambino dalla gravidanza fino alla fine dell’allattamento materno in paesi a risorse limitate. Su oltre 180 mila persone in assistenza e terapia, circa 20.000 gravidanze in donne HIV-positive sono state seguite dal Programma DREAM in 10 paesi dell’Africa Sub sahariana, con un tasso di trasmissione medio del 3% a 18 mesi di vita del bambino. Un risultato vicino allo zero.

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