La Pasqua è ormai alle porte e la corsa all’acquisto delle uova pasquali, da regalare ad amici, conoscenti e parenti, si fa sempre più serrata. Ma, avvertono dall’Unione Nazione dei Consumatori, bisogna prestare attenzione alla qualità.
A ricordarcelo è Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori che prosegue: «Spesso si tratta di prodotti “civetta” che vengono venduti a prezzi molto bassi per indurre il consumatore a comprare anche altro. Il consiglio è quello di approfittare delle occasioni, ma sempre leggendo con molta cura le indicazioni riportate in etichetta». Dona consiglia di prestare attenzione «alla data di scadenza del prodotto e alla qualità del cioccolato». Solo il “cioccolato puro” non contiene oli tropicali o altri grassi vegetali; in caso contrario, deve essere riportata la dicitura “contiene altri grassi vegetali oltre al burro di cacao”, dicitura che deve essere ben visibile e chiaramente leggibile in modo da essere di facile e immediata consultazione per il consumatore. «Se poi l’etichetta riporta l’indicazione cioccolato “finissimo” o “superiore” – aggiunge il Segretario generale dell’UNC – il contenuto di cacao deve essere almeno il 43 per cento, mentre se nell’elenco degli ingredienti è dichiarato “cioccolato comune”, la qualità è più scadente poiché il cacao è il 25 per cento e l’uovo di Pasqua deve costare di meno». Dona consiglia inoltre di non dimenticare di leggere «l’etichetta che può fornire indicazioni utili anche sul prezzo adeguato del prodotto». Il segretario dell’Unione Nazionale dei Consumatori conclude precidando: «Considerato il contenuto in cacao della cioccolata (inferiore al 50 per cento) e valutati i costi di produzione, di confezione e della sorpresa, un prezzo ragionevole dovrebbe aggirarsi tra i 35 e i 45 euro al chilo».