Promuovere la cooperazione mondiale transfrontaliera sull’acqua è l’obiettivo della sesta sessione della riunione delle parti della Convenzione UNECE sulla protezione e l’uso dei corsi d’acqua transfrontalieri e dei laghi internazionali (“Water Convention”), che si terrà a Roma dal 28 al 30 novembre alla Camera dei deputati su invito del ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Apriranno i lavori lo stesso ministro e il Presidente della Camera Gianfranco Fini.
Per più di vent’anni la “Water Convention” ha avuto un ruolo cruciale nella cooperazione sull’acqua transfrontaliera nei paesi che fanno parte dell’Unece (United Nations Economic Commission for Europe). Nella tre giorni romana quasi 300 rappresentanti di oltre 60 paesi faranno il punto sui progressi raggiunti negli ultimi tre anni e progetteranno l’attività per il 2013-2015.
L’appuntamento celebrerà il ventesimo anniversario della firma della Convenzione e, nello stesso tempo, festeggerà un traguardo storico: il 29 novembre, infatti, la Moldavia e l’Ucraina sottoscriveranno un accordo bilaterale sul bacino del fiume Dnestr (conosciuto anche come Nistro). Inoltre, è previsto che nel corso della riunione delle parti – l’organo più alto di governo della Convenzione – si stabilisca un unico meccanismo di prevenzione delle dispute sull’acqua e si rafforzi l’impegno di allargare la Convenzione.
L’Italia assumerà la presidenza della Convenzione per il prossimo triennio. Uno degli impegni che perseguirà, oltre a continuare l’approfondimento sul legame tra gestione e protezione dei corpi idrici, cambiamenti climatici ed eventi estremi, è trasformare la Convenzione da regionale a globale, permettendo l’adesione al trattato e il pieno coinvolgimento di tutti i paesi extraeuropei interessati.
Gli obiettivi della Convenzione sono:
- Protezione delle acque transfrontaliere per prevenire, controllare e ridurre gli impatti
- Gestione razionale delle acque transfrontaliere
- Uso equo e sostenibile delle acque transfrontaliere e prevenzione dei conflitti
- Conservazione e ripristino degli ecosistemi
Le parti che finora hanno aderito alla Convenzione sono, oltre all’Italia: Albania, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Unione europea, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Kazakistan, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Moldavia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina e Uzbekistan.