Passa dal web una delle piaghe più lesive dei diritti dei bambini: l’abuso online, drammaticamente esteso, di cui vediamo – grazie alle indagini – solo la punta di un iceberg. La rete rappresenta ancora oggi un pericolo per i soggetti deboli, primi fra tutti i minori. Un bambino che utilizza il web privo degli strumenti per capire e gestire un mezzo che ha molte potenzialità ma altrettanti rischi è un bambino che è potenzialmente sottoposto a rischio di abuso. I fatti di cronaca hanno spesso come protagonisti i più piccoli e i dati sono allarmanti. E allora quali sono i rischi della navigazione? Quali le attività di controllo che genitori e insegnanti devono porre in essere? Se ne è parlato al convegno dal titolo “Web 2.0 e minori: conosci le regole del gioco?” promosso dalla Fidapa Bpw – Italy Sezione di Roma.
Relatori d’eccezione presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati il Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Vincenzo Spadafora, e il Presidente nazionale dell’Unicef, Giacomo Guerrera.
«Nonostante la forte sensibilità dei genitori rispetto alle problematiche legate all’utilizzo di internet da parte dei figli, restano molte zone d’ombra e una comunicazione fra generazioni che spesso non funziona come dovrebbe – ha dichiarato Spadafora -. La sensibilizzazione dei ragazzi per un utilizzo consapevole dei nuovi media va incrementata e i genitori non possono essere lasciati da soli di fronte a questo compito. E’ il Paese nel suo complesso che li deve aiutare insieme alle istituzioni». Quindi, ha proseguito Spadafora, «è essenziale aumentare il livello di consapevolezza anche attraverso delle campagne di sensibilizzazione. Non possiamo permetterci di censurare i più piccoli da un mondo che oggi è la nuova frontiera della comunicazione. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e garantire a bambini e adolescenti di poter viaggiare in rete con la stessa sicurezza con cui si muovono per strada nelle nostre città. E’ significativo che, secondo alcuni dati Istat, l’83 per cento dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni si collega quotidianamente a Internet. Bisogna arginare i rischi».
«Per educare e proteggere i bambini è necessario che genitori e insegnanti siano in grado di usare gli strumenti informatici – ha affermato Guerrera -. Abbiamo accolto con favore la notizia della ratifica della Convenzione di Lanzarote che rappresenta uno strumento fondamentale per la tutela dei minorenni da gravi violazioni come l’abuso e lo sfruttamento sessuale. La ratifica va nella direzione enunciata nel rapporto Unicef del 2011 Children Safety Online – Global Challenges and Strategies in cui, specie sul versante online, emergono quattro linee-guida per proteggere i minori dai pericoli collegati soprattutto a immagini pedo-pornografiche, adescamenti on line e bullismo: la responsabilizzazione, la rimozione delle impunità per chi commette abusi, la riduzione della possibilità di accedere in rete a situazioni di rischio, protezione e supporto per le vittime. Non dimentichiamo infatti che nel rapporto la Internet Watch Foundation specificava di aver identificato e intrapreso azioni contro 16.700 casi di contenuti web inerenti abusi sessuali su minori nel 2010. L’età delle vittime è sempre più bassa il 73 per cento sembra avere meno di 10 anni mentre le immagini sono sempre più vivide e violente».
Ad aprire il dibattito Aurora Colladon, Presidente della Fidapa Bpw – Italy Sezione Roma. Sono intervenuti successivamente, quali autorità Fidapa Bpw Italy, anche Pia Petrucci, vicepresidente Nazionale, Maria Burani, responsabile nazionale della Commissione Carta dei Diritti della Bambina; Patrizia Fedi Bonciani, responsabile del Distretto Centro della Commissione Carta dei Diritti della Bambina e Maria Cristina Scalese responsabile della Commissione per la Sezione di Roma. Presenti al tavolo dei relatori anche Emanuela Tripi, vicepresidente dell’Associazione Diritti in Cammino, Gabriella Cims, promotrice dell’Appello Donne e Media, e l’assessore alle Politiche sociali del II Municipio, Niccolò Di Raimondo.
Il convegno ha visto la partecipazione straordinaria dell’attrice e produttrice cinematografica Maria Grazia Cucinotta, da sempre attiva nella lotta contro gli abusi sui minori. «Sono mamma di una bellissima bimba ma non ho mai diffuso alcuna sua foto attraverso i media o internet – ha dichiarato – in modo che non potesse diventare vittima, come sempre più spesso accade, di pedofili nascosti dietro la tecnologia».
L’attrice ha inoltre fatto riferimento all’esperienza di Juliana Buhring, una donna coraggiosa che, attraverso un blog, sta raccontando le tappe del suo giro del mondo in bicicletta per promuovere una raccolta fondi in favore dei bambini vittime degli abusi. Juliana è un’attivista per la difesa dei diritti dell’infanzia attraverso la Safe Passage Foundation, un’organizzazione no-profit che fornisce protezione, supporto ed assistenza ai minori cresciuti all’interno di organizzazioni estremiste o in contesti isolati. «Come per ogni organizzazione no-profit, il reperimento dei fondi a sostegno delle attività svolte dalla fondazione è molto difficile – ha concluso Maria Grazia – ma assolutamente necessario».