Ylenia Lucisano è una cantautrice di origini calabresi, interprete impeccabile e performer seducente. Ventiquattro anni ancora da compiere, talento e grinta da vendere, questa giovane artista dagli occhi di cerbiatto e dalla voce emozionante, ha da poco pubblicato il suo disco d’esordio, “Piccolo Universo”, dieci brani pop velati di folk, di cui due firmati da Pacifico e Daniele Ronda, e uno nato dalla collaborazione con Giulia Mazzoni, nota pianista toscana. Abbiamo incontrato Ylenia a Milano, per farci raccontare curiosità, progetti e sogni per il futuro.
Il 10 giugno hai presentato, per la prima volta dal vivo, il tuo “Piccolo Universo”. Un concerto, quello di Milano, emozionante e coinvolgente, durante il quale abbiamo potuto ascoltare brani del tuo repertorio e splendide cover di grandi successi italiani. Come hai vissuto il live?
E’ stato incredibile! Ero molto emozionata ma, allo stesso tempo, curiosa di vedere la reazione delle tante persone che sono venute a sentirmi. Dopo performance come semplice interprete e svariate serate trascorse a cantare cover, finalmente ho realizzato il mio sogno: portare su un palco i miei brani. Una soddisfazione enorme.
Sogno che si è realizzato grazie a tanti sacrifici, una buona dose di coraggio, fino alla pubblicazione del tuo primo disco.
“Piccolo Universo” è arrivato come un regalo inaspettato. I dieci brani che lo compongono sono nati in momenti diversi degli ultimi 5 anni della mia vita. Non avrei mai pensato di poterli inserire in un album tutto mio. Sono pezzi di Ylenia, della mia anima, della mia storia. Racchiudono il mio vissuto, dalla Calabria a Milano, passando per Roma, città in cui ho studiato per alcuni anni. Ci sono le mie emozioni, le tradizioni e la cultura della mia terra, così come le paure e le insicurezze tipiche di una ragazza della mia età.
Qual è la traccia del disco che più ti rappresenta?
“Movt Movt”, una delle tre canzoni che canto in dialetto. E’ il pezzo che mi ha portato fortuna e dal quale tutto è cominciato. Come recita il testo, tengo molto alle mie origini calabresi, canto e ricordo le lunghe serate estive, tra feste ed esibizioni in paese, nelle piazze, nei locali.
Sempre accanto a tuo padre, Carlo, cantante che ti ha trasmesso la passione per la musica.
Devo molto a mio padre. Diciamo che è merito o colpa sua se amo il canto. Mi ha sempre portata con sé durante le serate di pianobar, fin da bambina. Ricordo che me ne stavo seduta su una sedia ad ascoltarlo per ore. Poi, un giorno, gli ho chiesto di farmi cantare. E’ stata dura convincerlo perché, quello del cantante, è un mestiere difficile e precario. Mi ha subito messa in guardia, forse per proteggermi da delusioni e possibili sconfitte. Io però non ho mai mollato, sono andata a studiare canto a Roma e, oggi, vivo a Milano, città che mi sta dando tante soddisfazioni.
Tra le canzoni di “Piccolo Universo”, “Davanti allo specchio” è quella che presenta il testo più forte. Come è nato il brano?
Parla del rapporto conflittuale che ho con me stessa, con la mia immagine e con la mia personalità. Lo specchio spesso riflette molto più della nostra immagine. E’ un oggetto quotidiano che può essere un nemico o un compagno a cui confessare se stessi, può trasmettere ansia o insicurezza, rappresentare soddisfazione o vanità. Ma, di sicuro, ”Davanti allo specchio” non puoi mentire, perchè altrimenti non ne reggeresti lo sguardo.
Prossimi progetti di Ylenia?
Mi esibirò il 21 giugno a Pavia e l’11 luglio al Ravello Festival, evento a cui parteciperanno tanti artisti di fama internazionale. Sarà un’estate ricca di appuntamenti live, durante i quali canterò i brani di “Piccolo Universo” ma anche cover di alcuni miei miti, da Francesco De Gregori a Fiorella Mannoia, da Fabrizio De André a Rino Gaetano.
Silvia Marchetti