Alzo gli occhi, sguardo puntato al cielo blu notte e di uguale intorno a me vedo mi sono rimaste le mie compagne malinconiche stelle. Quando cambi città, casa o letto cerchi sempre di guardarti attorno e trovare un minimo particolare che ti rassicura, quel continuo cercare il vecchio “sempre”, il tuo. Ecco a me succede quando rientro nella mia terra, a casa mia, dopo un viaggio, mi fermo osservo intorno. Vedo il mio Paese e mi piace. Mi accorgo però che quello cresce, va avanti in un continuo cambiamento, spesso in peggio, però. Cambiano gli odori, le tradizioni, il batticuore di quand’eri piccolo e ti accorgi che quei piccoli “per sempre” che dicevamo, si sono cancellati con il tempo. No ma una cosa non è mai cambiata. Alzo ancora gli occhi e continuo a vedere solo stelle, le stesse stelle di quella notte estiva con gli amici tanto tempo fa. Le stesse di quando speravi, piangevi, sognavi e ridevi. Sì a me piace molto ridere, anche se credo che ognuno di noi abbia più di un sorriso. Conosco persone che a seconda del sorriso che fanno rivelano l’emozione del momento e la vera sincerità di esso. Odio, ad esempio, il sorriso diabolico del buono. E quelli sono i demoni. Ecco sì, secondo me, ci sono tre categorie che distingue gli esseri umani tra loro. Gli Angeli, i Demoni e i mezzo sangue, questi categoria di eclettici senza personalità, insomma i né carne e né pesce. Nella storia ci sono state, invece, coppie storiche di rivali che hanno combattuto a seconda della fascia per i propri valori e ideali. Da non dimenticare, appunto, la storica lotta mentale tra l’esposizione delle tesi pacifiste di Lennon e il protagonista “cattivo” Richard Nixon, l’uomo politico che più osteggiò la sua propaganda pacifista contro l’intervento militare in Vietnam sino ad arrivare a fornire in prima persona l’input a una pretestuosa minaccia di espulsione dagli States a seguito di un’antica vicenda di marijuna che aveva sfiorato Lennon, Angelo ribelle, molti anni prima in Inghilterra. Nella storia, nelle soap Opera Americane e in noi stessi c’è sempre da confrontarsi e di conseguenza schierarsi.
Non parlo di angelo Lui che veste di bianco brillante di luce perpetua, ma semplicemente di quella figura reale con dei valori meno egoisti del nemico demone che non vive nell’inferno ma semplicemente nell’ozio della sua mente. La differenza sta nel non confondersi con il pensiero che l’educata politica ecclesiastica, non eclettica, ha divulgato nelle nostre menti giovani. Ormai siamo grandi e alle favole ci crediamo solo quando siamo innamorati. Sono seduto a terra. Vedo le persone passare. Io chi sono? L’angelo incapace di volare o il demone con i buoni propositi? Le ragazze che mi passano davanti sono contente fatte di camicie a quadri, Lumberjack e capelli selvaggi. In voga da noi in questo periodo si chiamava “Vita da Top Model”. Le modelle dopo l’intervento modaiolo lanciato dal maestro di Stile dell’epoca Gianni Versace, diventarono delle vere Star. Cito solo l’immagine delle tre Regine della passerella: Claudia Schiffer, Kate Moss e Naomi Campbell . Anno in cui la moda è un mix di mode, un grande frullatore che forniva grandi e colorati milk shake. A seconda del carattere ognuno è in grado di trovare il proprio capo d’abbigliamento, in questi anni. Parlo dei favolosi revival anni ’90. Taaaaac. Pensate ad un incrocio tra l’outfit delle ragazze di Non è la Rai, Beverly Hills 90210 e il Fetivalbar. Ammettiamolo, però: per una certa generazione la prima vera ossessione seriale ha avuto il nome di un luogo e di un codice postale.
Sto parlando dell’incantevole casa di Beverly Hills, 90210. Davvero pochi, tra i nati del decennio scorso, hanno potuto sfuggire alla Beverlymania. In paulposition troviamo il giubbotto e il gilet di jeans con i blazer ampi per lui e per lei con le spalline. Risvolti ovunque, dunque: maniche arrotolate su giacche e camicie e persino sulle T-shirt, oltre ai jeans arrotolati, che fanno un po’ nerd imbranato, lo so. Quindi ai pantaloni larghi venivano abbinate scarpe piatte come ballerine o sandali. Vestitini super strech in tinta unita, sgargianti e o a fantasie. Ragazze e ragazzi, quindi, come neon vestiti di pizzo e shorts. Le giacche e i blazer colorate in oversize, taglia larga come le camicie, mentre i jeans erano piuttosto alti, come le gonne in voga nelle dance music, che arrivano fino alla vita. Da non dimenticare il gilet, importante accessorio che completava ogni abbinamento. Indosso il gilet, di solito, quando vado in discoteca, io. Nella mia testa queste parole “I wanna Dance and Love”. Perfetta combinazione di aggettivi nel descrivere i brillanti anni ’90. Questo è il magico periodo delle stelle cadenti. Si dice che ad ogni sguardo rivolto alla scia luminosa di una stella cadente è una speranza in più nell’ultimo pensiero sbattuto nella mente. Io seduto sulla soglia dei fine anni ’90 e mi accorgo che i cambiamenti sono tanti e le stelle cadute per strada hanno illuminato il cielo per molti giorni. Ricordo l’educata sfacciataggine della bella Principessa Lady Diana morta il 31 agosto 1997 in un incidente stradale assieme al compagno Dodi Al-Fayed. Da non dimenticare la melodia sfrenata di Frank Sinatra, il più grande crooner di tutti i tempi o molto tempo prima l’improvvisa uscita di scena esattamente il 24 novembre del 1991 di Freddie Mercury, leader dei Queen, e quella meno luminosa ma altrettanto sofferta di Eric Carr. Ho sempre immaginato che alla caduta di ogni stella, essa lascia una scia fatta di polvere magica che dona regalità su tutto ciò che tocca, si chiama Fortuna dicono voci di antiche dicerie. Infatti anni di perdite ma anche di molti battesimi. La musica è sul podio in questo periodo. Nascono diversi movimenti musicali ma soprattutto artisti e maestri di musica nuova. Viene battezzata la musica pop con la conseguente nascita del fenomeno delle boy band, gruppi musicali spesso creati a tavolino dai produttori musicali, composti da soli ragazzi, in cui tutti cantano e nessuno suona alcun strumento. Tra le più famose ci sono i Take That e i Backstreet Boys. Diffuse anche le loro controparti femminili, come le Spice Girls, famosissime icone, e le All Saints. Chi tra le ragazzine non si è identificata, almeno una volta, nella follia sfrenata di una delle Ragazze speziate? Le Spice Girl furono un fenomeno mondiale, non solo nel campo della musica, ma anche nel mondo delle Moda. 5 stili per 5 ragazze diverse. In comune appunto la voglia del diverso che sosteneva 5 presuntuosi caratteri alla ricerca del Fame.
Dopo di loro tutte le ragazze del paese hanno cominciato a portare la pancia scoperta, a farsi le mash, a portare i cosidetti “ zatteroni” e a farsi i piercing all’ombelico. Le Spice Girl hanno contribuito a scrivere la moda degli anni ’90. Infatti dopo la loro rottura è sparita anche la moda che avevano creato. Altre Stelle luminose del pop in questo decennio sono Christina Aguilera, Britney Spears e la sempreverde Madonna rivale in questo periodo di Cher. Passano i giorni e le note diventano sempre più calde. Si assiste ad un grandissimo successo della musica dance, che contaminerà anche il genere pop. Figli di quest’annata musicale sono gli Acqua con una Barbie umana come icona del gruppo internazionale e Gigi D’Agostino e gli Eiffel 65 parallelamente sentiti in Italia. Giorni di lusso per i demoni e di riflessione per gli angeli. La differenza delle categorie sta nella costruzione di un futuro. Vite da entrambe vissute giustamente ma eternamente parallele. Non c’è una scelta giusta o sbagliata o ancora una scorciatoia che ti permette di attraversare il fiume che le separa quando fa comodo. È solo una questione di opzioni e di come voler affrontare le proprie responsabilità risolvendole per se stessi. A parer mio le responsabilità vanno imposte anche da noi e sono i fermenti che aiutano a crescere sani. A volte sono proprio esse a farci barcollare sulla punta di un profondissimo precipizio o a stringerci il collo, la mente in modo da costringerci a trovare da Soli il giusto risultato per vivere al meglio. Alla domanda mi rispondo che posso essere un angelo, un demone o magari figlio di entrambi, l’importante è non accontentarsi del passato, non vivere solo al presente ma soprattutto non parlare col futuro perché a volte anche le stelle ci mentono. Quindi mi sono impegnato a ricordare il passato, vivere il presente e costruire poi il mio futuro. Crico