FOBIE: CHI E PERCHÉ COLPISCONO

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La fobia è una paura irrazionale nei confronti di un qualcosa che oggettivamente non è minaccioso, ma che può acquistare un valore psichico a contenuto angoscioso. Può essere una persona, un oggetto della vita quotidiana, una situazione che simbolicamente racchiude in sé un contenuto latente non assimilabile dalla coscienza e perciò pericoloso per l’ equilibrio mentale.

Ad esempio la sola vista di un ragno innocuo può gettare nell’angoscia il fobico, il quale ha però la possibilità di prendere le distanze da esso chiedendo aiuto a persone perché provvedano ad uccidere l’ animaletto perturbante, o scappando terrorizzate, se sono sole: di questa reazione spropositata  e inappropriata esse sono consapevoli, ma non possono esserlo dei motivi inconsci che sottendono il sintomo, motivi che proprio perché inconsci, sono soggetti alle leggi del mondo dell’irrazionale .

Se noi chiediamo al soggetto del perché della sua reazione esagerata di fronte al ragno, egli ci risponde adducendo delle spiegazioni razionalizzanti (tipiche di alcuni filosofi che sviluppano grandemente la capacità di pensiero ‘anaffettivo’  proprio per tenere distanti gli elementi disturbanti che tendono ad affacciarsi dal profondo della psiche) del suo comportamento.

Lo stesso un giorno ad un amico che aveva la fobia degli ascensori, chiesi con lo scopo di osservare i suoi meccanismi di difesa, come mai succedesse che ogni volta che poteva essere opportuno prendere l’ ascensore egli evitasse sistematicamente di farne uso, anche in quel momento in cui bisognava che io e lui andassimo a trovare un nostro comune amico che abitava al ventesimo piano di un palazzo: egli mi rispose che era l’occasione buona per tenersi in ottima forma fisica facendo le scale.

Molti, in determinate situazioni, sperimentano un certo livello di irrazionale apprensione se stanno in luoghi elevati, o in luoghi  troppo aperti, o chiusi, o a bordo di un aereo: pur tuttavia questi non sono da considerare persone ammalate di nevrosi se riescono comunque a tollerare abbastanza il disagio e a non sentirsi limitati nella loro capacità di vivere la vita nei diversi aspetti.

Ma se i  fattori fobogeni  limitano considerevolmente importanti attività come ad esempio il guidare un auto, il viaggiare in treno, il partecipare a conferenze da parte di manager ecc., allora possiamo considerare quella persona affetta da nevrosi e quindi bisognosa di cure appropriate che restituiscano la libertà di muoversi nelle diverse dimensione della vita.

In alcuni di queste persone può svilupparsi la fobia dei germi che può costringere a lavarsi infinite volte le mani e a specializzarsi nell’uso dei più disparati disinfettanti che possono trovarsi sul mercato, o in forma grave la paura degli spazi aperti (agorafobia) che può  fungere come un carceriere che costringe l’ individuo a rimanere relegato in spazi molto angusti.

Ci si può chiedere come nascano questi strani comportamenti e quali meccanismi sottendano il sintomo fobico. Ma  qui si apre l’affascinante mondo dell’inconscio esplorabile con le teorie e tecniche di indagini che sono specifiche della Psicoanalisi e che richiederebbe una lunga trattazione .

Mi attenderei che qualche lettore volesse fare qualche riflessione e desiderasse farmi delle domande per aprire una discussione su questo tema delle fobie.

Nunzio Lucarelli

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